Tutte le anime della destra postfascista, per una volta, non si dividono. E tornano unite nell’invitare la Fondazione An a sostenere materialmente Antonella Mattei, sorella dei caduti del Msi Stefano e Virgilio, condannata a pagare duecentomila euro di spese legali per un giudizio nel quale chiedeva giustizia per il rogo di Primavalle. Adalberto Baldoni, giornalista e storico della destra italiana, invita ad «una mobilitazione corale affinché la Fondazione possa assolvere all’impegno morale, stabilito da Giorgio Almirante, di essere sempre, come comunità politica, al fianco della famiglia Mattei». Sulla stessa linea Gianfranco de Turris, scrittore (Fondazione Evola): «Non si può dimenticare il vergognoso depistaggio negli anni Settanta con la diffusione di ricostruzioni infami che parlavano di faida interna. Adesso arriva questa sentenza: ha il sapore di una nuova odiosa ingiustizia».
All’orizzonte c’è una convocazione straordinaria del cda della Fondazione. Gianni Alemanno e Roberto Menia criticano la sentenza del Tribunale: «È incredibile che proprio nel momento in cui viene riconosciuta alla sorella di Stefano e Virgilio Mattei il diritto ad essere risarcita per i danni subiti, il Tribunale pretenda da lei il pagamento delle spese legali». Da qui la richiesta alla Fondazione An di farsi «carico di tutte le spese sostenute per questa vicenda». L’orientamento della magistratura giudicante è attaccato anche da Fabio Rampelli, deputato di Fdi: «Siamo di fronte ad una giustizia indegna, crudele e irrazionale che arriva al paradosso di perseguitare i famigliari delle vittime». Rampelli ha presentato sulla vicenda «un’interrogazione al ministro della Giustizia».
«La nuova tegola per Antonella Mattei riapre antiche e irrimarginabili ferite. Noi interverremo, e parlo a nome dell’intera Fondazione, materialmente con il nostro segno concreto di vicinanza alla famiglia Mattei. Accolgo l’invito a convocare subito il cda. Al dolore non si deve aggiungere la beffa»: Franco Mugnai, presidente della Fondazione An – al tempo della strage dirigente del Fdg di Firenze – assicura una azione tempestiva. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, sosterrà l’iniziativa della Fondazione e «per rispetto profondo verso la famiglia Mattei» invita tutti a «evitare su questa storia clamore o pubblicità. Certe cose si fanno ma in silenzio: ce lo ha insegnato Giorgio Almirante». Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato di Fi: «Dei fratelli Mattei bisogna ricordarsi sempre. La Fondazione deve intervenire e i nostri avvocati devono seguire la vicenda di Antonella Mattei. Sto monitorando anche il caso della sede dell’associazione “Fratelli Mattei”, nel quartiere Marconi, per porre riparo alle code burocratiche lasciate dal passato».
Nel libro «Mio padre era fascista», Pierluigi Battista, editorialista del Corriere della Sera, ha ricordato che il proprio genitore, Vittorio (fascista barese e fondatore del Msi), fu il legale della famiglia Mattei, e ha evidenziato tra l’altro le ascendenze borghesi dei criminali responsabili del rogo: «Gli assassini, che immaginavano di avere a che fare con chissà quali efferati nemici di classe, forse non erano mai entrati in vita loro in un appartamento di 40 metri quadri». (da Il Tempo)