Latorre oggi compie gli anni. Sarà un profluvio di auguri, soprattutto istituzionali. Però c’è bisogno che qualcuno a Renzi e a questo governo glielo dica, magari con le parole di Mina: caramelle non ne vogliamo più. L’atteggiamento delle istituzioni sul caso marò è una vera insopportabile pantomima, fatta di annunci, di arbitrati, di soluzioni imminenti, che alla fine si ribaltano nello spazio di un mattino.
Stavolta il governo si risparmi le “caramelle”. Renzi, rose e violini, come cantava la mitica Tigre di Cremona, raccontale solo ai militanti dem. Se davvero ci tiene, prendesse una decisione. L’ha deciso lui, del resto, di fare il Premier dato che nessuno l’ha votato. Perciò decida che vuole fare da grande, se preferisce conservare lo status quo del marinaio che si lancia in mirabolanti promesse o se sceglie una volta per tutte di iniziare a far rimarginare una ferica che riguarda la dignità nazionale.
Il governo deve far calare virtuosamente il sipario, finalmente, su una vicenda dolorosa e tragica. Con un atto di coraggio, ammesso che ne abbia. E deve “riportare” a casa, subito, i due marò.