Una squadra sciapa e al limite dell’inconsistente riesce a perdere uno a zero contro il club più sfigato di Belgrado: i tifosi della Stella Rossa impongono ai calciatori di restituir loro le maglie di quella che è una delle più gloriose compagini calcistiche ell’ex Jugoslavia.
E’ accaduto nell’ultimo turno del campionato serbo. La Stella Rossa deve assolutamente vincere. Non si può consentire agli odiati cugini del Partizan di spiccare il volo in solitaria in cima alla classifica, per di più già alle primissime giornate di campionato. Il compito che attende i ragazzi allenati da Stavisa Stojanovic non pare però di quelli eccessivamente impegnativi. I biancorossi sono attesi allo stadio Obilic dalla matricola Vozdovac, una squadra che è nata otto anni fa dalla fusione tra il l’omonimo e storico Vozdovac e lo Zeleznik. Insomma, almeno sulla carta, niente di eclatante.
Invece i crveno-beli regalano la bruttissima immagine di una squadra disunita e svogliata capace di farsi beffare dal carneade Adam Marusic grazie all’ennesimo svarione di una difesa colabrodo che fa acqua da tutte le parti. I sostenitori della Stella Rossa sono infuriati: ogni azione degli ‘sfigati’ del Vozdovac è causa di infarti e attacchi d’ansia nella curva della Crvena, se il passivo non è più pesante è solo grazie alla sfortuna ed ai limiti tecnici degli attaccanti Zmajevi.
Al termine della gara è contestazione aperta. I tifosi arrivano ad ingiungere alla squadra di togliersi la gloriosa casacca che fu di campionissimi come Sinisa Mihajlovic, Dejan Savicevic, Dejan Stankovic. La curva della Crvena Zvedza ‘grazia’ solo due calciatori: il grintoso portiere capellone e capitano Boban Bajkovic ed il trequartista Milos Ninkovic. Tutto il resto della truppa deve ridare la maglia ai tifosi, e subito: non la meritano.
Un episodio, quello accaduto a Belgrado, che riporta alla mente i fatti di Marassi quando, era l’aprile dello scorso anno, l’inguardabile Genoa di Malesani ne stava prendendo quattro, in casa, contro il Siena. I sostenitori del Grifone chiesero agli indolenti calciatori rossoblù la restituzione della maglia, una breve ‘trattativa’ con Beppe Sculli fece rientrare la situazione. In Italia, il caso Marassi ha tenuto e continua a tener banco, per i più l’atteggiamento dei sostenitori rossoblù fu addirittura fuori legge tant’è vero che ben dodici tifosi del Genoa furono indagati per quell’episodio.
A Belgrado, invece, la situazione è diversa. Dopo la ‘svestizione’, il centrocampista biancorosso Aleksandar Kovacevic ha smorzato la vicenda sostenendo che, secondo lui, i sostenitori della Stella Rossa avevano ragione: «I nostri tifosi sono i migliori del mondo, hanno esercitato solo quello che è un loro diritto».
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