Mi ritrovo indicato, da chissà quale pissi pissi – raccolto nientemeno da La Stampa – quale certissimo e sicurissimo consulente del Salone del Libro di Torino. Come fosse quel rango un osso da spolpare e io un botolo affamato perfino al guinzaglio della quota politica.
Visto che anche Libero dove sono di casa, con Luca Beatrice a firmare il pezzo, mi c’infila, preciso subito: non se n’è mai parlato, non ho mai pensato al Salone e perciò no. Ed è certissimo e sicurissimo il mio no.