Sull’orlo di una crisi di nervi. Dopo lo schiaffo rimediato da Renzi con l’indicazione autonoma del Pd di Mattarella al Colle, Forza Italia vive un tragico regolamento di conti interno. E Raffaele Fitto, eurodeputato pugliese e capo dei dissidenti, chiede ancora l’azzeramento dei vertici del partito, compresi i responsabili dei gruppi parlamentari berlusconiani, Paolo Romani e Renato Brunetta.
Fitto: “Abbiamo sbagliato tutto. Legge elettorale da suicidio”
“Non possiamo far finta di non vedere ciò che è accaduto. Abbiamo sbagliato tutto in questa fase – spiega l’eurodeputato – non abbiamo indovinato un solo passaggio politico. Peraltro c’è stato chi ha cercato di far notare gli errori che si compivano. Penso alla legge elettorale: approvarla con quel metodo, con quei tempi e con quel contenuto penso sia stato un suicidio politico rispetto anche ai passaggi successivi”.
Troppo molli con Renzi
“Abbiamo sbagliato a cedere. Se Renzi ha posto dei diktat – ha aggiunto – e ha modificato in modo unilaterale la legge elettorale e la riforma costituzionale, noi abbiamo sbagliato a non spostare la discussione nel merito. E ora ci ritroviamo con una legge elettorale che non ha niente a che vedere con gli obiettivi di partenza di Forza Italia. Anche sulle riforme costituzionali non c’è una contrarietà, ma questa riforma costituzionale trasforma il Senato in un dopo-lavoro per i consiglieri regionali, senza superare di fatto il bicameralismo. Allora perché non prendere in considerazione la nostra proposta che sopprime in modo secco il Senato e che mette nelle condizioni per avere un monocameralismo netto? Ancora una volta, bisogna entrare nel merito”.
Via i vertici dei gruppi e via Brunetta e Romani. Viva le primarie
“Dobbiamo prendere atto – ha concluso Fitto – che si è sbagliata completamente la linea politica: non si può avere un giorno una posizione e quello dopo averla completamente diversa. Bisogna avere le idee chiare e aprire un confronto altrettanto chiaro. Rispetto a quanto accaduto ieri, le dimissioni dei capigruppo Romani e Brunetta dovevano essere accettate. Serve che la classe dirigente di Forza Italia non sia nominata, ma eletta dal basso. Bisogna recuperare temi, argomenti che diano risposte a milioni di elettori. Questa è la battaglia da condurre. Chi guiderà il partito lo vedremo. Male primarie sono l’unico strumento”.