Magalli è nell’occhio del ciclone, corteggiato da tutti i telegiornali Mediaset e Rai. La sua soprendente candidatura al Quirinale, lanciata dal sondaggio del Fatto Quotidiano, di cui abbiamo già parlato, ha destato molti interessi. Quei 6000 voti di vantaggio hanno imposto qualche riflessione, perché se il popolo del web è un valido misuratore del sentire comune in molte occasioni, lo deve essere per forza anche per l’elezione alla più alta carica dello Stato.
Magalli l’ha presa sul serio e dichiara su facebook “io sono stato scelto da tanti amici del Web come volto di questa insurrezione sorridente, come ho voluto chiamarla, ma avrebbero potuto scegliere molti altri volti al posto del mio e la protesta sarebbe stata egualmente efficace, perché la faccia da mettere è, sì, importante, ma quelle che contano sono le facce da togliere. Mi ha chiamato anche un giornalista de Il Fatto”, il quale ha cercato di farlo desistere, ma il Giancarlo nazionale non ci sta. “Ecco, io ho detto di no ad entrambe le proposte, perché sarebbe stato prendere in giro le migliaia di persone che hanno sostenuto questa pazza idea, pur sapendo tutte perfettamente che si tratta solo di un gesto simbolico. Quindi se domattina doveste leggere sui giornali che mi ritiro dal ballottaggio o che regalo i miei voti, non credeteci! La mia faccia è e resta a disposizione di chi vuole usarla per esprimere il suo sdegno, la sua indignazione, ma soprattutto la sua speranza.”
Un Magalli rivoluzionario quindi, che ha deciso di mettere il proprio volto a disposizione della “gente”, che pur di non votare i soliti elefanti della politica, ha puntato semplicemente su una brava persona, diventato negli ultimi mesi icona giovanile di un web che ha dinamiche che gli analisti non capiscono e non capiranno mai.