Nuovi totalitarismi sono all’orizzonte, anche nel mondo dell’istruzione. Il Comune di Bari ha adottato la formula di “genitore 1” e “genitore 2” nei suoi moduli scolastici. Queste le motivazioni del sindaco Antonio Decaro, Pd: “E’ la risposta a una istanza che durante la campagna elettorale è stata avanzata dalle associazioni che difendono i diritti lgbt”. La nuova dicitura è nel modulo di domanda di iscrizione agli asili nido comunali.
La protesta di Forza Italia
“I bambini sono l’anello più debole e indifeso di questa assurda catena di montaggio dei desideri scambiati per diritti che, purtroppo, a Bari, viene avallata dall’amministrazione Decaro. E’ da loro che occorrerebbe partire per costruire la società migliore. Invece si preferisce partire dagli egoismi degli adulti. Non si può davvero pensare che usare due parole naturali ed antiche come madre e padre possa essere foriero di intenti discriminatori e omofobi. Siamo alla follia. E’ semmai vero il contrario: ad essere discriminati sono proprio i padri e le madri. E a fare le spese di questa giostra dei desideri sono soltanto loro: i bambini. Invito caldamente il sindaco Decaro a ripensarci“: questa la dura presa di posizione del senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri, coordinatore cittadino Forza Italia Bari.