Anche il mondo della cultura si ribella al pensiero unico neo liberista rappresentato dal governo di Matteo Renzi. Ecco l’invettiva di Giuseppe Conte, poeta illustre e fondatore del movimento mitomodernista.
“Che non ne posso più di essere governato da coglioni ignoranti e arroganti che parlano di “local tax” (!), da gente che disprezza il lavoro, gli operai, gli impiegati, che deride tutti quelli che pagano le tasse e non mestano nel torbido e non fanno luridi lucrosi ambigui affari, che non ne posso più dei fighetti alla moda come Davide Serra, uno che andrebbe preso a ceffoni, altro che starlo ad ascoltare mentre parla di cazzate (ma cazzate pericolose, come si vede nella concomitanza di parole di Serra alla Leomussa e botte agli operai delle Thyssen), non se ne può più, ci è richiesto un esercizio di pazienza troppo gravoso”.