Forza Italia è sull’orlo di una crisi di nervi. Dopo giorni di racconti e indiscrezioni sui conflitti ormai alla luce del sole tra il cerchio magico e l’ala partitico-lealista guidata da Raffaele Fitto, la compilazione della liste dei candidati alle Europee ha allargato il solco tra i contendenti.
Fitto pronto a dimettersi per candidarsi
Raffaele Fitto non vuole nomine ma una occasione per raccogliere voti e far pesare il consenso personale. Per questo oggi ha sparigliato le carte, facendo cadere le pregiudiziali (il seggio parlamentare) che ostacolavano la sua candidatura: “Proprio perché condivido il richiamo di ieri del presidente Berlusconi contro gli egoismi e le rendite di posizione ritengo le elezioni europee l’occasione per dare il nostro contributo a questa grande battaglia politicamente decisiva, recependo in pieno il suo appello. Se dovesse, quindi, permanere la tesi di non candidare i parlamentari nazionali sono pronto a candidarmi e disponibile a dimettermi dal Parlamento”.
Toti cerca una legittimazione elettorale
Anche Giovanni Toti, giornalista e consigliere del Cavaliere, cerca un viatico per abbandonare la macchina da scrivere e vestire i panni del politico. Per questo si candiderà al Nord come capolista, sostenuto dalle truppe berlusconiane.
Il duello: nuovo partito o scissione
Il derby tra Fitto e Toti può essere la scintilla che ravviva il fuoco di un partito al momento in grave crisi di identità, ma allo stesso tempo può far esplodere conflitti antichi tra chi ha un’idea partecipata del partito e chi invece sostiene la deriva leaderistica di Forza Italia. Nelle segrete stanze non si esclude l’eventualità (in pubblico smentita) di una scissione. Solo l’ufficializzazione delle liste scioglierà gli ultimi nodi. E non sono escluse sorprese.