Alla prossime elezioni Europee ci sarà Fratelli d’Italia ed Alleanza Nazionale. Non due partiti, ma uno solo: uno nell’altro. Così hanno deciso i 250mila che hanno partecipato alle primarie di Fratelli d’Italia (duecentoventimila persone si sono recate fisicamente ai seggi più ventitremila hanno votato on-line secondo gli organizzatori). I risultati della consultazione sono stati presentati da Giorgia Meloni e da tutto lo stato maggiore di Fdi-Officina per l’Italia. «Quando il Movimento 5 stelle ha deciso sulle candidature con 20-25mila persone da parte nostra rivendichiamo una partecipazione molto più significativa di cittadini che dimostrano come questo sentimento esiste anche a destra», così Meloni ha commentato il risultato della partecipazione che a suo avviso deve essere interpretato come «un segnale anche agli altri partiti di centrodestra, di fronte a una legge elettorale che ripropone il meccanismo delle le liste bloccate».
Dalle consultazioni sono emersi alcuni dati. «Abbiamo adesso 3mila grandi elettori, scelti con il metodo della preferenza che rappresenteranno il nucleo che animerà il congresso nazionale di marzo» hanno spiegato i responsabili. Ma, accanto a questo, la scheda elettorale “chiedeva” ai cittadini di rispondere su dieci quesiti (dall’euro ad Equitalia, dalle slot machine alla lotta all’evasione fiscale): «Su alcune domande vi è stato un plebiscito – ha spiegato Meloni – ad esempio sul mantenimento del reato di immigrazione clandestina. Su due domande vi è stata una forte maggioranza: sia sulla riapertura delle case chiuse che, soprattutto, sull’Euro: il 70% dei cittadini ha espresso la convinzione che – se l’Europa non dovesse accettare di rinegoziare i suoi parametri – uscire dall’Euro deve essere considerata una possibilità». Significativa, a proposito di questo, la partecipazione alle primarie di Fratelli d’Italia di due professori ed economisti di spessore che animano il fronte euro critici come Claudio Borghi e Antonio Rinaldi.
Dati, questi, che lanciano Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale come un partito che intende giocare molto sul senso politico di queste Europee. Lo ha spiegato senza mezzi termini Guido Crosetto: «Non è detto che faremo parte del centrodestra. E anche in Europa occorrerà verificare quanto sia compatibile la permanenza nel gruppo (il Ppe, ndr) che sostiene la politica monetaria adottata dall’Ue fino a questo momento».
Grande attenzione, ovviamente, è stata riservata alla scelta del simbolo con cui si andrà al voto. Alla fine ha vinto il simbolo matrioska (terzo classificato il simbolo che ripresentava in toto il simbolo di An con la scritta Fratelli d’Italia in basso): «Unisce la tradizione di Alleanza Nazionale con l’innovazione rappresentata da Fratelli d’Italia», ha spiegato il leader di Fdi. Una scelta che, secondo gli animatori, tutela tutte le richieste che in questi mesi sono provenute tanto da chi è fuoriuscito dall’allora Pdl proprio per chiedere più partecipazione, quanto da chi (come il Movimento per An) auspicava la ripartenza del processo politico della destra a partire da un simbolo riconosciuto da tutti (la sua preferenza era per il ritorno anche grafico di An). Si aspettano, adesso, i commenti dei diretti interessati.