«Ci sarò anche io, il prossimo 10 febbraio, insieme a tanti studenti della mia città nei luoghi dell’orrore e della vergogna per vedere, conoscere e non dimenticare la tragedia delle foibe. La città di Latina celebrerà così la “Giornata del ricordo”, consentendo ai nostri giovani di poter riflettere insieme, in raccoglimento nella Foiba di Basovizza, dichiarata monumento nazionale nel 1992 e simbolo delle atrocità commesse sul finire della seconda guerra mondiale e negli anni successivi dalle milizie di Tito. Nonostante le note difficoltà economiche che caratterizzano tutti i Comuni italiani, Latina ha deciso di investire nella memoria e nella civiltà mettendo a disposizione i fiondi necessari per consentire ai nostri studenti di conoscere da vicino un momento drammatico della nostra storia, per troppo tempo oscurata e dimenticata. La scelta fatta dal Comune di Latina, che auspico sia condivisa da tanti altre città e comunità locali a cominciare dalla capitale, di destinare risorse per consentire agli studenti di vivere questa esperienza rappresenta, ritengo, soprattutto un segno di civiltà ma anche un dovere per le istituzioni, chiamate alla responsabilità di educare le nuove generazioni a valori condivisi e alla conoscenza che è alla base della libertà di scelta e della crescita di una comunità. Una responsabilità che assume ulteriore peso e significato per una città come Latina, che ha nella sua breve storia il seme dell’accoglienza, avendo ospitato una folta comunità di giuliano-dalmati che sono da sempre parte integrante della nostra e con cui, ogni anno, promuoviamo le celebrazioni in occasione, appunto, della Giornata del ricordo. In questo percorso di memoria e di civiltà, da tre anni e con altrettanto entusiasmo e carica valoriale, il Comune di Latina è presente con i suoi studenti anche alle celebrazioni della Giornata della memoria ad Auschwitz, finanziando anche in questo caso la partecipazione dei giovani e raccogliendone, poi, emozioni e sensazioni attraverso successivi incontri. A quella terra oggi ci legano progetti e iniziative comuni nel segno della pace e della condanna di quegli orrori, un patto di amicizia che periodicamente rinnoviamo.
Latina è città che si fregia della medaglia al valor civile per il sacrificio compiuto dai suoi pionieri fondatori, e nel rispetto di quella grande lezione sono convinto che la strada da percorrere, per lasciare un segno forte alle nuove generazioni, sia il recupero di quella memoria senza la quale non si può costruire un futuro equilibrato e di crescita. Dentro quella memoria ci sono anche le foibe e il sacrificio di tanti italiani inghiottiti dall’orrore carsico». (lettera inviata al quotidiano Il Tempo)
*Giovanni Di Giorgi ; sindaco di Latina