Alleanza Nazionale è di nuovo (anche) un simbolo elettorale. Questo il frutto del Consiglio di amministrazione della Fondazione Alleanza Nazionale che ha deliberato senza voti contrari (8 favorevoli e 2 astenuti) di rendere operativa la decisione presa il 14 dicembre 2013 dall’Assemblea plenaria della Fondazione stessa che autorizza l’utilizzo, in tutto o in parte, del simbolo di Alleanza Nazionale unitamente a quello di Fratelli d’Italia per le elezioni che si terranno nel 2014. La notizia è stata data da Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e Gianni Alemanno, primi firmatari della delibera approvata dall’Assemblea lo scorso 14 dicembre che hanno espresso «la loro grande soddisfazione per questa decisiva tappa di crescita del processo di larga unificazione dell’area politica e culturale che Alleanza Nazionale voleva rappresentare sin dalla sua nascita a Fiuggi nel 1995».
«Il presidente della Fondazione An Franco Mugnai – hanno spiegato – nel corso della riunione ha reso noto che hanno dato il loro assenso di massima al progetto evolutivo proposto da Fratelli d’Italia- Officina per l’Italia, numerosi esponenti di rilievo provenienti da An oltre ad altri che ne condividono i valori pur essendo espressione di altre aree culturali e politiche: tra questi, 4 ex ministri, 2 parlamentari in carica, un Parlamentare europeo, diversi consiglieri regionali e numerosi dirigenti e amministratori locali». Di rilievo, secondo i promotori, «l’adesione di Giuliana de Medici, figlia di Donna Assunta Almirante, che ha voluto esprimere con la sua adesione la volontà di rappresentare un punto di incontro per tutte le anime della destra italiana».
Iniziano a trapelare anche le prime adesioni al soggetto politico, che ambisce ad essere “unitario” e naturale evoluzione di Fdi/Officina per l’Italia. Presumibilmente entreranno a far parte della Segreteria generale del congresso, oltre ai tre fondatori di Fratelli d’Italia Guido Crosetto, Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, e a Gianni Alemanno, gli ex ministri Mario Landolfi (già deputato Pdl), Antonio Guidi, Giulio Terzi di Sant’Agata e Gaetano Rasi e il senatore in carica Aldo Di Biagio, eletto nella circoscrizione estero Europa. Vengono considerate particolarmente significative, inoltre, le adesioni del parlamentare europeo Pdl Salvatore Tatarella e, come abbiamo visto, della figlia di Donna Assunta Almirante, Giuliana De Medici.
Tutti contenti? Per nulla. Perché, a fronte di chi ha avuto riconosciuto il diritto di utilizzare il simbolo di An, c’è chi denuncia la modalità con cui è stata riconosciuta la mozione unitaria di Meloni & company: «È triste constatare nelle mani di chi è finita la fondazione nella quale sono confluiti i sacrifici morali e materiali innanzitutto di Almirante, ma anche dei tanti militanti di base che firmavano cambiali pur di mantenere in vita il partito e creare un ingente patrimonio anche immobiliare». A parlare è Adriana Poli Bortone, portavoce del Movimento per Alleanza Nazionale. «Oggi – ha attaccato polemicamente – coloro che entusiasticamente celebrarono il funerale di Alleanza Nazionale, giovani donne o anziani che fossero, dopo aver sostenuto per mesi che rimettere in piedi An sarebbe stata una immangiabile minestra riscaldata, improvvisamente si sono innamorati della defunta An al punto da pretenderne il simbolo per dilaniare anche quello. Un motivo di tali innamoramenti certamente ci sarà, anzi più di uno, e su questi motivi d’ora in poi dovranno essere impegnate tutte le autorità competenti. An e Msi non sono brandelli di Fratelli d’Italia». Non solo.
Poli Bortone e Francesco Storace (l’altro grande escluso) pensano a presentare alle prossime elezioni il proprio movimento di ex An, distante dal soggetto che nascerà dall’allargamento di Fratelli d’Italia: «Noi del Movimento per An con mente e azioni assolutamente libere continueremo nelle nostra onesta battaglia ideale e fin da domani inizieremo la raccolta di firme per le elezioni amministrative ed europee».