Rinnovare, cambiare, voltare pagina: il centrodestra si trova ad un bivio e Silvio Berlusconi cerca volti nuovi da presentare. Tutti entusiasti, meno i giovani azzurri di Studenti per le Libertà che si son visti scavalcare dall’annunciato scouting nella società civile che tanto vuole il Cavaliere. “Rappresentiamo da sempre i valori del centrodestra” dice a Barbadillo Domenico Naso, dirigente del movimento forzista.
Siete arrabbiati?
«Abbiamo difeso la riforma Gelmini nelle università e ci siamo contati sulle elezioni universitarie e nel consiglio nazionale. Questo metodo di scouting potrebbe essere valido all’interno del movimento giovanile, non all’esterno».
Sì, ma Berlusconi non la pensa come voi.
«Riconosciamo il genio di Berlusconi che vuole cercare le eccellenze, ma oggi non è più il ’94: abbiamo fatto anni e anni di giovanili e ci sono persone che hanno militato, sono andate sul territorio a prendere voti. Loro non hanno nulla da invidiare a nessuno».
E allora?
«Qui ci sono persone che conoscono le difficoltà della vita e si sono costruiti a livello politico con i valori del Pdl. Abbiamo prodotto eccellenze, Berlusconi non può andarle adesso a cercarle al di fuori del movimento giovanile».
Pensa che Annagrazia Calabria, a capo del movimento giovanile, non vi stia assicurando un futuro?
«Annagrazia è stata di garanzia per il movimento giovanile, spero che possa prendere pubblicamente una posizione. Noi crediamo in Berlusconi e nei valori del centrodestra e non possiamo essere messi da parte quando si fa scouting. È una questione di orgoglio».
Cioè?
«Il nostro lavoro dovrà essere ripagato. Non solo per i pochi che conoscono direttamente Berlusconi, ma dai tanti ragazzi che lavorano e credono in quello che fanno. Nel momento in cui lui va a reclutare fuori dal giovanile, noi proclamiamo il funerale del movimento».
Ma in fondo non sperate che il Pdl si divida? Gli alfaniani potrebbero fondare un partito più “tradizionale”.
«L’auspicio che si divida il Pdl non è intelligente: un centrodestra frazionato lascerebbe spazio alla sinistra. Allo stesso tempo, non penso che far cadere il governo sia la cosa giusta da fare: insomma, anche se non riesco ad immaginare un Pdl diviso, non escludo l’addio a Berlusconi».
Lasciare il Cavaliere come amanti delusi?
«Non escludo niente a priori, ma non sarebbe dovuto alla delusione. Un centrodestra senza Berlusconi prima o poi ci dovrà essere. Bisognerà poi scegliere democraticamente il successore».
Angelino Alfano o Raffaele Fitto?
«Ero affezionato ad Alfano come segretario giovane. Lui ha incarnato il cambio generazionale ma questo scontro con Berlusconi l’ha indebolito. Tra le sue tante qualità non ha il carisma che può avere il Cavaliere, ma mi auspico che sia lui il futuro. In continuità, certo…».