Un messaggio dagli europei che il 9 novembre del 1620, 393 anni fa, dal Mayflower avvistarono finalmente la terraferma.
“Sarà assenza di coraggio lasciarsi alle spalle un’Europa infernale, che tartassa e perseguita i suoi popoli? Sarà da codardi rinunciare alla speranza, e dire addio a un continente governato da veri e propri tiranni, a loro volta ricattati da banchieri predoni? Sarà segno di ignavia abbandonare un sistema rigido e ingiusto, dove il valore del lavoro non conta nulla rispetto al potere delle rendite? Sarà vigliaccheria fuggire da un regime dove coloro che non si piegano all’unica dottrina, all’unica morale ritenuta giusta da chi governa, diventano preda di spie, delatori, censori, persecutori? Insomma, il coraggio è rimanere e sopportare, oppure scegliere una sfida diversa, affrontare l’ignoto, partire?”
Attenzione, è il 1620. Siamo a Plymouth, Inghilterra, e questi dubbi, il centinaio di uomini e donne europei che attendono sul molo dove è ormeggiata la Mayflower, li hanno ormai risolti.
Ci rimangono i diari di due di loro, Edward Winslow e William Bradford, quindi conosciamo il ragionamento che li ha portati a intraprendere lo storico viaggio attraverso l’Atlantico verso “una terra fertile e spopolata”, la Virginia. Sappiamo delle peripezie della traversata, delle tempeste, delle vele strappate. Apprendiamo anche che in mezzo alla bufera un’onda spazzò via il giovane John Howland dal ponte del Mayflower precipitandolo nelle onde, ma che poi “Dio volle che il ragazzo riuscisse ad afferrare una delle cime di una vela che pendeva fuoribordo”, e così a salvarsi.
Possiamo provare a immaginare quali dubbi e paure togliessero il sonno a quegli uomini e donne, che avevano lasciato dietro di sé la civiltà per un mondo sconosciuto e selvaggio. Ma possiamo anche immaginarli esultare, all’alba del 9 novembre 1620, esattamente 393 anni fa, quando finalmente avvistarono la terraferma, la punta di Cape Cod.
Molti morirono nelle settimane successive. Furono decimati dal freddo e da vari malanni, ma resistettero, e non credo che oggi la loro eredità sia riservata solo ai nipoti e pronipoti americani.
C’è un messaggio anche per noi, europei di un’Europa che è sempre quella: la forza che li ha animati e sostenuti, e cioè un lucidissimo concetto di libertà, religiosa e politica.
I “Pilgrim Fathers” avevano lasciato l’Europa nella convinzione che fosse necessario salvaguardare dai tiranni un vivere religioso e un sistema di regole morali che di fatto celebravano la libertà, e per le quali la libertà era anzi necessaria. Infatti per loro, in assenza di una vera indipendenza politica, l’uomo non aveva indipendenza morale. Quindi nella loro idea, la libertà politica era assolutamente necessaria per assicurare agli uomini l’esercizio della propria responsabilità personale, anche di fronte a Dio. Nulla è più importante: responsabilità personale e libertà politica sono un’unica cosa.
Solo così si costruisce la “land of opportunity”. Qui, o altrove.