Vietato glissare sulla questione di genere se Lisistrata è nei paraggi. Così alla conferenza stampa per la presentazione della commedia Lisistrata di Aristofane, che debutterà al Teatro Greco di Siracusa il 13 giugno, la regista Serena Sinigaglia, in perfetta esegesi della comicità di Aristofane, mette ordine in punta di maschile universale, direbbero i linguisti, ringraziando attORI e attRICI del suo cast. Mai far piccare, per usare lo stesso verbo di Sinigaglia, gli uomini. Tanto Lisistrata poi metterà le cose a posto.
Come sarà l’allestimento di Sinigaglia non è dato immaginare. Mai conferenza stampa fu più lacunosa di anticipazioni e noi ne siamo grati. Sapere tutto prima della prima è come presentarsi già nude all’uomo con cui vuoi fare l’amore. E anche qui c’entra Lisistrata con la sua capacità di capire tempi e modi del sesso e c’entra lo sciopero del sesso più rivoluzionario di quanto le femministe degli anni ’70 potevano immaginare. Quindi, a digiuno di dettagli, noi che in questa rubrichetta stiamo al di qua della scena, facciamo tesoro di un tema che è passato dall’intervento del Sovrintendente Daniele Pitteri alla regista.
Il tema è l’essere umano e l’amore. A Pitteri che afferma come Lisistrata “ci fa riflettere su cosa significa essere umani e sul fatto che essere umani non è poi una cosa così bella, visto che continuiamo a fare cose brutte da migliaia di anni” – quasi mettendo un punto sulle posizioni dell’INDA in merito al diniego del comunicato su Gaza- Serena Sinigaglia risponde che “Lisistrata è un testo che parla d’amore. Il punto è come noi esseri umani gestiamo l’energia ossia il Dioniso dentro di noi, uomini e donne, al di là dei generi. Gestire questa energia è il compito più importante dell’umanità: non saperla fare o farlo in maniera sbagliata, la trasforma in violenza e in guerra. Gestirla nella liberazione sessuale dei corpi, nel senso alto del termine, e quindi dell’amore fa sì che l’amore sia amore e diventi pace”
Senigaglia da artista sa e vuole che così avvenga per tramite di teatro. Nel frattempo la cronaca a proposito di amore e di pace, registra oggi una ragazzina uccisa dall’ex fidanzato, seicento giorni di guerra a Gaza e trattative lontane sul fronte russo-ucraino. Aristofane ci prova a fare di Dioniso divinità festante, a rovesciare e ridimensionare con una risata strategie politiche e stereotipi anche di genere, riconducendo tutto all’umano. Ci prova da millenni, mentre ora si pensa di risolvere tutto magari buttandola in grammatica mentre basterebbe pensarsi come suggerisce Sinigaglia “Dolcemente affratellati nell’amore sessuale”
Certo, ” dolcementi cullati” ma c’è anche Eros e Thanatos