
Da Berlino – Sarà difficile l´intesa tra democristiani/cristiano-sociali e sociademocratici. Per la nuova coalizione si dovrà attendere almeno fino a Pasqua, ammette il futuro Cancelliere, Friedrich Merz.
Dopo la sconfitta, risultato peggiore dal 1890 per la socialdemocrazia, Olaf Scholz si è tirato indietro, pur non dimettendosi. Al suo posto, il presidente dell´Spd, Lars Klingbeil alza la voce: Merz dovrà cambiare tono e linea politica; non è detto che entreremo al governo. Se concretizzata, tale minaccia porterebbe a nuove elezioni anticipate, con ampia possibilità che l´Afd diventi il primo partito.
Kingbeil ha meno di mezzo partito
Klingbeil – dell´ala moderata Spd, come l´amico Scholz – non controlla neanche metà Spd: sui 120 deputati, la maggioranza milita a sinistra. Il Partito socialdemocratico ha due anime: quella che guarda al centro e quella che, alla vigilia del voto, era contro l’alleanza con la Cdu/Csu di Merz. Prima o poi si troverà un compromesso, ma la coalizione nascerà male, troppo debole per scelte radicali, sull´economia, sulla guerra, e soprattutto sull´immigrazione, al primo posto per i tedeschi.
Per Merz la Germania e l´Europa dovranno diventare indipendenti dagli Stati Uniti, ma ammette che sarà difficile trovare i miliardi per il riarmo. Già portare gli investimenti al 2%, come chiesto dalla Nato, violerebbe la Schuldebremse, il freno ai nuovi debiti che impone un limite allo 0,35% del Pil, oggi circa 14 miliardi di euro. E´una legge costituzionale e, per cambiarla, servirebbe una maggioranza di due terzi, che Merz difficilmente raggiugerebbe.
F-35? Se li tengano
Per la difesa sono già stati stanziati cento miliardi extra, spalmati su diversi anni. Il ministro della Difesa (ancora per poco) Boris Pistorius ha già speso i miliardi a disposizione. Forse male, criticano gli esperti: si sprecano i soldi per gli F-35 americani, una decina di milioni ad apparecchio, ma che sono, oltre che costosi, inadatti per la guerra moderna.
In Ucraina non avvengono duelli aerei né incursioni di bombardieri. Si usano i droni e i missili. E non servono neanche i panzer Leopard, che sarebbero i migliori del mondo, costo sui dieci milioni per un carro armato nella versione base. Dopo i primi giorni, i panzer vengono di rado impiegati in battagia, sia dai russi, sia dagli ucraini. Basta un drone da 20.000 euro per bloccarli.
No a Ucraina e a immigrazione
L’ultimo sondaggio rivela che il 46% dei tedeschi è contro l’invio di aiuti agli ucraini, non solo bellici (solo il 28% è a favore). Sono contrari soprattutto nella scomparsa Germania Est, dove trionfa l’Afd, salda al primo posto. I tedeschi orientali, gli Ossis, non amano né i russi, né gli ucraini, ma li conoscono. E ritengono inutile sprecare ancora miliardi.