
Luca Attanasio, ambasciatore italiano in Congo, è stato ucciso nella giornata di lunedì 22 febbraio in un attacco al convoglio della Monusco, la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo. Con lui sono morti il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista dell’auto su cui viaggiavano.
Aveva collaborato con il sottosegretario Mantica di An
Alfredo Mantica, il dirigente di Alleanza nazionale nel 2004 da sottosegretario agli Esteri lo ebbe nella propria segreteria alla Farnesina: «Luca Attanasio era il ragazzo a cui volevo più bene. Era uno dei giovani più brillanti della nostra diplomazia. Ieri sera era a cena a Goma con i nostri che sono lì. Sono addolorato. Ovunque è andato Luca Attanasio ha lasciato un ottimo ricordo».
Ma perchè in Congo l’Ambasciatore non ha a disposizione un’auto blindata?
Pare che l’auto fosse blindata, però evidentemente era blindata male, visto che l’autista ha dovuto aprire. Comunque sull’episodio ci sono moltissimi punti oscuri.
L’auto era delle N.U., non nostra, non credo blindata. In ogni caso se ti fermi quando qualcuno armato te lo dice, apri la porta, la blindatura, molto ovviamente, non serve a nulla. Un’auto blindata va preceduta da un’altra (meglio un veicolo pesante, come faceva sempre Stroessner in Paraguay) per ‘aprire la strada’ e travolgere chiunque cerchi eventualmente di fermarla.
L’uccisione di un Ambasciatore d’Italia è un fatto gravissimo. In passato dava luogo a conflitti armati (o all’assedio delle Legazioni nella Cina d’inizio ‘900, al tempo dei Boxer, dopo l’uccisione dell’Ambasciatore di Germania, ed all’invio della successiva forza internazionale di riscatto). Non mi pare che il Governo ed i media la trattino in modo diverso rispetto a quella di ‘un’anima bella’ che purtroppo se la è andata a cercare…