Calcio. La lezione di Sinisa, se Mihajlovic ci insegna che vuol dire “non mollare mai”

Tutti lo abbiamo urlato, tutti ce lo siamo sussurrati almeno una volta nella vita: “Non mollare mai”. È diventato, questo, uno degli slogan dell’evo contemporaneo. Una formula, se volete, applicabile a qualsiasi situazione che nella vita, nello sport, allo stadio come al lavoro, ci possa capitare.

Ieri sera c’è stato un uomo che ce ne ha insegnato, una volta di più, il significato. Sinisa Mihajlovic, alle prese con la madre di tutte le sue battaglie personali – quella contro la leucemia -, è voluto scendere in panchina a guidare i suoi ragazzi del Bologna. Che la partita sia finita in parità, con una prova di cuore dei rossoblù che hanno finito la gara in dieci uomini, conta poco. La verità è che Mihajlovic, in un mondo cartonato e finto, dove gli eroi si costruiscono sul marketing e si gettano al primo rigore sbagliato, ha restituito umanità al pallone e dignità allo sport.

Grazie, Sinisa.

Alemao

Alemao su Barbadillo.it

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