Calcio. Grinta e umiltà, la lezione delle inglesi che travolge le sicurezze di Ajax e Barça

Al Tottenham basta un tempo a rimontare l’Ajax dei ragazzini terribili. Al Liverpool è servita la grinta di Anfield Road per fare del Barcellona dell’enigma Messi (possibile che un calciatore così grande non abbia una personalità all’altezza del suo talento?) quello che i giornali spagnoli hanno definito “Un fallimento storico”.

In Champions è l’anno delle inglesi, o meglio: dell’anima inglese che, nonostante la globalizzazione della Premier, continua a vivere e a regalare vittorie a chi ancora oggi si fregia del titolo di “maestri del football”.

A Liverpool, senza Salah e senza Firmino, la squadra di Klopp gioca alla morte. Non molla un centimetro. Tanto, non c’è più nulla da perdere. Quasi una riflessione zen. Così ha tramortito il Barça che, anche quest’anno, finisce fuori senza centrare l’obiettivo più importante della stagione. L’ordine della squadra e il talento cristallino dei singoli non può nulla davanti a una truppa motivata e decisa a tutta. E il quarto gol su corner di tale Origi (canonizzatelo subito!) è la fotografia più bella del futbol. Nonostante tutto quel denaro, c’è ancora chi si fa uccellare sul calcio d’angolo.

Ad Amsterdam l’Ajax ha dimostrato che una squadra a trazione anteriore, appena molla un attimo, finisce per prenderle. Lucas Moura e Llorente hanno trascinato il Tottenham alla riscossa e a loro sono bastati 45 minuti più recupero per ribaltare una gara che De Ligt e Ziyech sembravano aver già incanalato sui binari della noia e del contenimento.

Peccato, però, che Pochettino sia una capatosta sudamericana che s’è formato in Inghilterra. Calcisticamente, uno che non vuole mai perdere, mai mollare, che finché c’è vita c’è speranza. Sbraita, aizza, urla, cade ma si rialza. Magari in lacrime. Come è accaduto alla fine della partita alla Johann Crujiff Arena, dove ha esorcizzato la baldanza del ritorno ai fasti di un tempo che animava i tifosi olandesi. Poco male, però, per i ragazzi terribili. Hanno imparato una grande lezione: non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. E magari toccherà a mister Ten Hag portarli tutti in pellegrinaggio a casa del vecchio Trap.

La finale di Madrid, dunque, sarà una classica recente della Premier. Da una parte Salah, dall’altra Kane. In Premier, per due volte, hanno prevalso i ragazzi di Klopp. Chissà che accadrà al Wanda Metropolitano.

Una sola cosa è certa: né gli Spurs né i Reds molleranno un solo centimetro.

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Alemao

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