Poco importa se questa volta, a Gerusalemme, a scontrarsi sul terreno verde fossero ragazzi ventenni e non veterani del football: il risultato è cambiato di una virgola (lo score degli italiani), ma la sostanza no. Secondo posto e medaglia di consolazione. La rincorsa alle furie rosse è durata, in sostanza, tutto il match perché il loro scatto – gol di Alcantara – è stato così veloce da avere il sapore di una condanna. Ciro Immobile ha risposto e per qualche minuto abbiamo creduto di averli raggiunti. Almeno stavolta, almeno una.
Ci hanno provato come non mai i ragazzi di Mangia e gli occhi stanchi e amareggiati di Marco Verratti sono l’istantanea migliore di una serata partita male e finita con le furie rosse festanti in mezzo al campo. Ci hanno provato fino all’ultimo e non hanno smesso di lottare nemmeno quando il più tenace tra gli ottimisti aveva perso ogni speranza – vedere lo scambio Borini-Insigne nel recupero per credere. È così che si fa nel calcio, ma non solo.
Gli spagnoli, imprendibili Road Runner, sono adesso incubo (sportivo) prediletto degli italiani. Noi, undici Wile (Coyote), continueremo a rincorrere le loro maglie rosse per far sì che quell’incubo possa svanire il prima possibile, anche se le ultime due vittorie iberiche saranno difficili da dimenticare. La finale degli Under è andata proprio così, con quei ragazzi italiani che non hanno mollato un secondo, ma che hanno dovuto far spazio – ancora e ancora – a loro: imprendibili Beep Beep spagnoli.
@barbadilloit