Calcio. Clamoroso al Prater: i semi-dilettanti del Pasching giocheranno l’Europa League

PaschingMiracolo al Prater: il Pasching, squadra semi-dilettantistica rappresentate di un piccolo centro del Nord che non arriva a 6500 abitanti, batte l’aristocratica e blasonata Austria Vienna, fresca di titolo nazionale, e vince la Coppa nazionale staccando il pass per la prossima edizione della Coppa Uefa (ops..Europa League).

In uno degli stadi mitici del calcio europeo, il Prater, la piccola formazione che milita nella Regional-liga (tradotta letteralmente sarebbe assimilabile all’italiana Interregionale ma, nei fatti, è una terza serie) si è tolta lo sfizio di alzare la Coppa d’Austria proprio in barba ai campioni in carica che, invece, sognavano di portarsi in bacheca la 28esima vittoria della kermesse.

E’ stato un colpo di testa a sbilanciare la partita a favore dei ‘verdi’ allenati da Gerard Baumgartner: cross al centro dell’area viola di Kovacec, il giovanissimo Daniel Sobkova – prodotto del vivaio proprio dell’Austria Vienna – indovina i tempi e batte il (quasi) incolpevole Lindner, che non può fare altro che raccogliere il pallone finito in fondo alla sua rete. I viola, fiaccati dalla festa-scudetto e, peggio ancora, dall’aver sottovalutato i coriacei rivali tentano l’assedio ma la difesa del Pasching resiste. Miracolo al Prater: Davide ha battuto Golia.

Nella vittoria della squadra di Baumgartner c’è più di un significato, nemmeno tanto nascosto. Una riproduzione, in scala molto limitata, del fenomeno Borussia Dortmund. Nel 2007, infatti, il Pasching, che aveva militato nella Bundesliga austriaca centrando anche una qualificazione in Europa, era fallito. Dalle ceneri di quel club, è rinata una piccola Fenice. Che, prima di alzare al cielo la coppa d’Austria, nella stessa competizione si era tolta altre, pesantissime, soddisfazioni. Eliminare praticamente in fila lo Sturm Graz, il Rapid Vienna, il Salisburgo e vincere in fila con l’Austria Vienna, non sono certo cose che accadono tutti i giorni. Azzardando una trasposizione ‘italiana’ è come se l’Entella Chiavari (che come il Pasching in Austria si trova in terza serie impegnata nei play-off promozione) vincesse la Coppa Italia eliminando in rapida successione, Fiorentina, Napoli, Milan vincendo poi in finale contro la Juventus.

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Per questo il miracolo del Pasching è qualcosa di moderno – pianificazione, strategia, vedi Dortmund – che si sposa con il fascino antico dell’epica pallonara. Per di più in uno stadio, il Prater, tempio di un calcio polveroso, che profuma di Sistema, ali, mezze ali, di Danubio e della gloria della nazionale austriaca di tanti, ma tanti decenni fa.

Ora i verdi di Baumgartner potranno disputare la ex Coppa Uefa. Non è la prima squadra che partecipa ad una competizione internazionale non disputando il massimo campionato del suo Paese. In Italia, infatti, c’è da ricordare la mitica Atalanta di Emiliano Mondonico che dalla Serie B arrivò fino alle semifinali dell’edizione 1987-88 della Coppa delle Coppe, battuta solo dal Mechelen di Michel Preud’Homme che, poi, vinceranno il torneo. Fino ad oggi, quello dell’Atalanta, è il miglior piazzamento di una squadra non partecipante ai campionati di massima divisione in tornei europei. Auguri, Pasching!

Giovanni Vasso

Giovanni Vasso su Barbadillo.it

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