Calcio. Udinese miniera di talenti: l’ultimo è il regista brasiliano Allan

allanPiedi brasiliani e precisione da metronomo svizzero. Appuntatevi questo nome se già non l’avete scritto: Allan Marques Loureiro, o più semplicemente Allan, classe 1991, regista verdeoro dell’Udinese che lo ha pescato, nel 2012, dal Vasco Da Gama.

Dopo tre mesi di corse sull’erba erba italiana dichiarò: “Sono entusiasta di questa annata, gioco sempre!”. In effetti, il merito va un po’ all’esterofilia di una società che pesca ragazzini dai piedi fatati in giro per il mondo e li sbatte subito in mezzo al campo, lì a far crescere il gioco della squadra e il proprio plusvalore. E soprattutto, inutile dirlo, alle doti dello stesso Allan arrivato in Italia in una nube di collettiva indifferenza. Si guardino i dati dell’ultima partita con l’Inter: gioca quasi cento palloni, ne recupera dieci, indovina una settantina di passaggi e sbaglia mira appena cinque volte. Il tutto, al prezzo di un solo fallo.

Per una squadra che si chiude, ruba palla e riparte un centrocampista così è una manna dal cielo. E allora venghino, signori, venghino e chissà che il ventiduenne Allan non diventi un oggetto del desiderio nel prossimo calciomercato. L’Inter l’aveva opzionato nel 2010 e, naturalmente, ha provveduto a lasciarselo scappare. Ci ripenseranno? Il punto è che un regista lo cercano tutti perchè il cogito, nel fotocalcio dei modelli e dei rotocalchi, è merce rara: lo brama la Juve per sostituire prima o poi il Pirlo autore del gustoso Penso quindi gioco (Mondadori), lo desidera l’Inter perché l’unico modulo praticato dai nerazzurri ha la forma del punto interrogativo, lo caccia il Milan cui Lotito ha sbattuto la porta in faccia per Hernanes. E se Almiron va a tramontare al Torino di Ventura, sul banco dell’asta pallonara resta solo Francesco Lodi del Catania, in compagnia di Allan.

Per la verità un altro c’era, ma lo hanno portato via i francesi del Psg al prezzo di 12 milioni: Marco Verratti da Pescara che ora, con tutta probabilità, seguirà il maestro Carletto Ancelotti al Real Madrid. Camiseta blanca sulla pelle, terribile cadenza abruzzese e assalto alla leggendaria, decima Champions. Mentre in Italia le volpi nostrane continuano a chiedersi come arruolare i top player senza finire sul lastrico.

Leonardo Petrocelli

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