Abbiamo scritto che sono fortissime, che sono favorite (più la Juve in Serie A che il Man U. in Premier), però non che sono imbattibili. Una settimana fa ho detto che per superare Madama bisogna giocare al massimo e forse oltre i propri limiti e approfittare senza sconti degli errori bianconeri. Così ha fatto l’Inter, interpretando in modo prepotente la gara e colpendo la fragilità difensiva della squadra di Allegri: terzo gol su angolo, un sacrilegio verso l’antica religione difensiva, il 2-1 derivato da un un passaggio loffio di Asamoah. E poi: senso di superiorità fuori luogo; Higuain in panchina, ma perché?; un sistema di gioco da rivedere: un anno fa dopo la crisi iniziale, il rinnovamento tattico iniziato da Allegri venne abbandonato e si ritornò al al 3-5-2. Ora è il momento di fare il contrario. Infine, come ha scritto Roberto Beccantini, i giocatori juventini devono smettere di leggere i giornali. Aggiungerei pure di guardarsi allo specchio.
L’Inter ha dimostrato di avere uomini, atletismo, potenza, orgoglio. Ma come per il famoso chewing-gum (sempre degli anni ’80): dove finisce l’Inter dell’Hapoel e dove comincia quella della Juve? Il problema di questa squadra, come da cromosomi (pazza Inter amala), è sempre la continuità. L’Inter deve lavorare su questo, lasciando stare le follie del calcio italiano, per cui De Boer venerdì era sull’orlo del licenziamento e ora guida un vascello pirata pronto ad abbordare il dominio bianconero. Piuttosto, a questo proposito, la squadra che pare aver metabolizzato meglio i cambiamenti è il Napoli capolista. Mantenendo una certa fragilità difensiva, non ha subito scossoni offensivi: Callejon è il capocannoniere della serie A (5 gol), Milik è alla terza doppietta tra campionato e Coppa. L’avvio per il bravo Sarri, però, è stato leggero, come rivali. Il più ostile doveva essere il Milan ma i rossoneri in questo momento appartengono al gruppo di quelle squadre che possono vincere o perdere a seconda di come cambia il vento. O un giocatore. Vedi Bacca con la Sampdoria.
*Da La Gazzetta di Parma (perrisbite.it)