In Germania però i tifosi erano più propensi a notare le troppe “occasioni uccise”, che non le otto reti segnate. Ma il tempo è galantuomo e permette a tutti di dimostrare il proprio valore. Durante la finale di Coppa America del 2011, l’attaccante principe del Borussia Dortmund, Lucas Barrios, si infortuna e si capisce subito che non sarà uno stop breve. Preoccupati di dover giocare con Lewandowski come unica punta, i tifosi del Borussia si affrettarono a chiedere a Jürgen Klopp, l’allenatore, un rinforzo in attacco. Il mister tedesco, unico a non aver mai avuto dubbi sul reale valore del polacco, decise di puntare su di lui.
Nella passata stagione Lewandowski riuscì a segnare più di 20 gol, compresi quelli negli scontri al vertice con il Borussia Moenchengladbach e il Bayern Monaco. Il valore del cartellino del polacco è così salito di giorno in giorno, fino a quando, ieri sera, Lewandowski è riuscito a schiantare il Real Madrid di Mourinho con 4 gol nella semifinale di andata della Champions League. Fiero del suo attaccante Klopp ha dichiarato: “Robert è l’esempio lampante che con la tenacia si può raggiungere qualsiasi obiettivo. Per fortuna non abbiamo dato adito alle critiche e agli sfottò sul suo conto, altrimenti chissà dove sarebbe lui, e soprattutto, chissà dove saremmo noi“. Già, perché grazie ai sui gol il Dortmund si trova ad un passo dalla probabile finale con il Bayern. Oltre ai soprannomi più famosi quali Le Roi e Pibe de oro, oggi in Germania gli attaccanti sognano di esser chiamati con un nuovo nomignolo: Chancenmörder, l’assassino di occasioni. Come Lewandowski, colui il quale uccide le occasioni degli avversari di uscire dallo stadio con la propria rete inviolata.