Aeronautica. ATR e l’eccellenza italo-francese dell’elica. Cinque turboprop pronti per la Svezia

 

L’epoca dell’elica non è ancora tramontata, almeno per ATR, joint venture italo-francese che, con i suoi turboprop (turboelica, nda), continua a conquistare fette di mercato. E che stavolta sbarca in Svezia.

Il “600” La compagnia regionale Flybe Scandinavian Airlines opererà con cinque esemplari di ATR 72-600 da settanta posti, per coprire rotte a corto raggio (l’autonomia dell’apparecchio è di circa 1500 km).

Entusiasmo per l’arrivo dei nuovi velivoli. Già lo scorso novembre Flemming Jensen, Capo ufficio operazioni di SAS  (compagnia di bandiera svedese con  la quale Flybe è in partnership), aveva speso parole di elogio sul prodotto italo-francese: “abbiamo maturato un’ esperienza molto positiva con i turboprop dell’ATR e i nostri clienti potranno giovare dei benefici dell’accordo fra Flybe e SAS”.

Eccellenza Il primo volo del “svedese” decollerà ad ottobre; gli altri esemplari arriveranno nel corso del 2016. ATR, società della quale fa parte anche Finmeccanica, continua a puntare sulla propulsione ad elica. E certamente non per “nostalgia”: nel corto raggio e per i trasporti regionali (ATR sta per Avions de Transport Régional), l’aereo è “diventato un punto di riferimento, sia in termini di flessibilità operativa, sia per il basso impatto ambientale” commenta Patrick de Castelbajac, Chief Executive Officer di ATR. Un prodotto d’avanguardia il “600”, sul quale la joint venture punta molto. Ancora de Castelbajac: “Ci aspettiamo, per i prossimi anni, un incremento degli utilizzatori europei di questo aereo”.

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Marco Petrelli

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