Calcio. L’esultanza di Conte al Dall’Ara e la pelota italiana sull’orlo di una crisi di nervi

conte-esultanzaIl limite tra una esultanza legittima con i propri tifosi e lo sberleffo ai sostenitori avversari è difficilmente misurabile attraverso parametri asettici. L’euforia di Antonio Conte davanti allo spicchio bianconero del Dall’Ara è stata oggetto però di critiche capziose, a cui oggi ha posto un equilibrato freno il ct della Nazionale Cesare Prandelli: “Conte è esasperato e vorrebbe andare a lavorare all’estero? In effetti questo clima non piace neanche a me, lui ha ragione davanti a certi atteggiamenti esasperati e violenti, però tutti noi dobbiamo dare un contributo per migliorare questo clima, con i nostri comportamenti”. L’antefatto del resto può essere sfuggito: il bus della Juventus a Bologna era stato accolto a bastonate e pietre…

Il temperamento dell’allenatore juventino è noto almeno quanto l’isterismo del mondo del calcio italiano che sbanda paurosamente tra eccessi opposti: passa dai toni esacerbati di dirigenti e commentatori all’evocazione di modelli inglesi per gli stadi (siamo sicuri di sapere davvero che succede nella Premier League tra tifoserie avversarie?).

I ‘normalizzatori’ non intravedono il rischio – cercato – che il calcio divenga uno spettacolo on demand, dove tutto è già regolarizzato e per questo meno seguito. Mentre a noi continuerà sempre a piacere il calcio vecchio stile, pieno di imprevisti e imperfezioni che fanno rima con passioni. Compresa l’adrenalinica corsa di Conte sotto la curva, che ricorda tanto quella del nostro amato Carletto Mazzone.

 

 

Michele De Feudis

Michele De Feudis su Barbadillo.it

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