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Da Berlino – In Germania, il 25% degli studenti non si trova bene a scuola. I tedeschi si preoccupano, a me sembra una buona notizia: pensavo che la percentuale fosse ben più alta. Bisogna resistere alla tentazione di dire “ai miei tempi”, ma gli anni di scuola, ovunque e per ogni generazione, possono essere poco felici.
Ginnasi e licei: “Meno ore!”
Il tg ha dedicato un lungo servizio al sondaggio, intervistando diversi studenti di ginnasio e liceo. Servizi poco attendibili: i giornalisti mandano in onda le interviste che confermano le loro idee. I colleghi della Tv erano dalla parte dei ragazzi, che parlavano tutti in modo rapido e spigliato e in un buon tedesco.
Le loro critiche erano prevedibili e giuste: testi mal scritti, lontani dalla realtà; professori svogliati, poco puntuali, a volte assenti ingiustificati. Alla fine, hanno chiesto a una liceale come avrebbe voluto cambiare la scuola: dovrebbe cominciare più tardi, inutile svegliarsi quando è buio; lezioni più brevi, anche se l’ora si riduce già a 50 minuti; intervalli più lunghi; evitare prove scritte complesse.
Disciplina? Un ricordo prussiano
Penso che la stragrande maggioranza dei suoi coetanei concordi. Solo l’8% si sente a proprio agio a scuola. Per metà degli intervistati, l’atmosfera in classe è pessima: troppo chiasso, gli insegnanti non riescono a imporre disciplina. La maggioranza dei giovani ammette che la colpa è dei compagni.
Secondo un altro sondaggio, il tempo di chi ascolta, in classe o a una conferenza, è di cinque minuti. Dopo ti distrai. Ed è il tempo massimo concesso ai deputati britannici. Basta per spiegare qualsiasi problema. Gli studenti, non solo tedeschi, non amano leggere testi troppo lunghi.
Abolizione dei congiuntivi
In Germania, le case editrici scolastiche rivedono i classici, Goethe, Schiller, abolendo i congiuntivi, evitando le frasi subordinate, con l´alibi di facilitare lo studio agli stranieri, che, in certe classi, sono in maggioranza. Ma così li costringono in un ghetto: vogliono aiutarli e li discriminano.
I professori sono ben pagati, in confronto con gli italiani, ma poco protetti. Certe scuole sono un inferno: con gli studenti divisi in clan, per etnia, che si affrontano anche a coltellate, devono insegnare a classi in cui si parlano una decina di lingue diverse e, molto male, il tedesco.
Il professore? C’è e non c’è
Secondo il giudizio dei ragazzi, i 3/4 degli insegnanti sono gentili, ma riescono a dedicare poco tempo ai singoli. Di non poter parlare coi professori dei propri problemi si lamenta 1/3 dei ragazzi.
Non ho esperienza diretta, perché i miei figli hanno studiato in Italia. Ma, da quanto so da amici tedeschi, il difetto più grave è che la scuola in Germania seleziona i ragazzi già a tredici anni. I professori decidono chi continuerà al ginnasio e al liceo, e chi va mandato alle scuole professionali e non si potrà laureare.
Non si tiene conto dei problemi normali di un ragazzino, genitori che si dividono, un lutto. In teoria si può recuperare, nella pratica è quasi impossibile. E questo provoca stress in un adolescente. Secondo la Fondazione Robert Bosch, i ragazzi tra 8 e 17 anni risentono ancora dell’isolamento durante la pandemia, hanno ansia per il futuro, sono preoccupati per la guerra e il clima. Ovviamente i più colpiti sono figli di famiglie disagiate.
Assistenza psicologica: forse
Solo il 41% dei professori controlla, dopo, quel che gli studenti hanno capito, il 40% dei ragazzi non riceve alcun aiuto per recuperare le lacune. I docenti dovrebbero impegnarsi per motivare i ragazzi, anche quelli che appaiono più svogliati. Il 30% dei genitori lamenta che figli non ricevano alcuna assistenza individuale; si deve attendere a lungo per ottenere un aiuto psicologico. Tra i ragazzi intervistati, 1/5 avrebbe bisogno di assistenza psicologica: perdono il controllo facilmente innanzi a un rimprovero o un brutto voto. L’assistenza psicologica è prevista, ma manca il personale.
Un’amica psicoterapeuta mi racconta che durante l’anno scolastico dovrebbe assistere circa 2000 studenti, mentre non poteva incontrare più di 2 volte un ragazzo con problemi, a volte anche gravi.
I problemi della scuola mi sembrano uguali un po’ dappertutto.
Bisognerebbe reinventarla
Anche la Scuola Tedesca di Montevideo è diventata negli ultimi anni il tempio del casino massimo. La direzione della scuola dice: l’educazione s’impara a casa, non a scuola. Avete ovunque, per decenni, rotto le scatole con l’autoritarismo prussiano? E adesso vorreste che insegnassimo la disciplina ai vostri figli? Arrangiatevi…
Che la Germania torni ad essere Germania, non un inutile e dannoso carrozzone multietnico. Speriamo nell’AFD.
La selezione per chi potrà andare al liceo non avviene a 13 anni, ma dopo la quarta elementare. La scuola tedesca è fortemente classista. Ha ottime scuole professionali, dove ti preparano benissimo per il lavoro ma da cui esci privo anche di una semplice infarinatura di cultura generale. Al liceo studiano molto tedesco, ma senza o quasi leggere i testi, il latino e la filosofia sono opzionali, e quest’ultima viene insegnata partendo da Kant.
Dal 1998 al 2005 Schröder ha quasi distrutto la Germania Federale.