Premier. Sunderland, Di Canio non teme Ozil e ‘avvisa’ Prandelli e Giaccherini

Di CanioA Sunderland, in vista del prossimo incontro casalingo che opporrà le Linci all’Arsenal di Arséne Wenger e del talentuoso Panzer d’origine turca, l’unico sereno è Paolo Di Canio. Che però qualche grattacapo ce l’ha e risponde al nome di Emanuele Giaccherini.

La piazza biancorossa, dopo l’esordio stentato in campionato (un solo punticino racimolato negli scontri con Fulham, Southampton e Crystal Palace), inizia a temere il filotto impossibile che attende la truppa del mister italiano dopo la pausa dovuta alla sbornia delle nazionale. L’allenatore ha invitato tutti alla calma: «Sarà un campionato lungo e alla distanza emergerà tutto il grande potenziale di questa squadra. La reale consistenza di tutti i club, infatti, verrà fuori solo tra novembre e dicembre, dopo una quindicina di partite. Noi potremmo aspettare di più, al massimo venti gare, ma sono sicuro che a fine stagione avremo mostrato a tutti di che pasta siamo realmente fatti. Non sono preoccupato». Quindi lo sguardo ai prossimi, proibitivi, impegni: «Le partite che ci attendono sono molto difficili – ha spiegato Di Canio – ma io credo che riusciremo a rendere molto di più con le squadre che la partita verranno a giocarsela».

La ripresa vedrà le Linci fronteggiare, dopo l’Arsenal del neo acquisto Mesut Ozil, il West Bromwich dell’uruguagio Diego Lugano (sogno, sfumato, del mercato dell’Hellas Verona) e, soprattutto, il Liverpool capolista di mister Brendan Rodgers.

Perciò, per riscattare un inizio a dir poco sfortunato, tutti gli effettivi dovranno rispondere alla chiamata alle armi di Di Canio. Anche i nazionali, come il folletto ex Juve Giaccherini.

Di Canio, giorni fa, ha già avvertito il calciatore e pure il ct Prandelli: «In nazionale si batte la fiacca, specie quando si è costretti a fare panchina. Quando torna gli farò sostenere i test atletici…».

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Giovanni Vasso

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