InTreno. Nella Val d’Orcia, l’antica Etruria a bordo del Trenonatura

Foto TrenonaturaA pochi chilometri da Siena, a confine tra la Toscana e l’Umbria, si estende la solare Val d’Orcia, scavata nei millenni dall’omonimo fiume e dai suoi tanti affluenti. Prati immensi e verdeggianti si estendono fino alle propaggini degli Appennini e il paesaggio è costellato di cascine, cinte da campi arati e da vigneti, di piccoli castelli e di cipresseti, l’albero sacro a Saturno e tipico di queste zone. Tutto ciò fa della Val d’Orcia un ambiente suggestivo e fragilissimo: il 2 luglio 2004, con il patrocinio dell’Unesco, si è provveduto ad istituire il Parco Artistico, Naturale e Culturale della Val d’Orcia per tutelare questo inestimabile bene paesaggistico e umano. Già negli anni novanta si intuì il suo potenziale turistico e, sfruttando la ferrovia Asciano – Monte Antico, all’epoca in fase di chiusura, si iniziarono a organizzare i primi treni turistici alla scoperta della Val d’Orcia. Ancora oggi, nonostante i periodi di sospensione, il Trenonatura consente ogni anno a migliaia di turisti di vivere per un giorno in un ambiente incontaminato.

 

Partenza da Asciano

Si viaggia a bordo di carrozze d’epoca, scomode rispetto ai moderni vagoni, ma la bellezza del paesaggio e l’atmosfera naif e primo novecentesca risolvono tutti i disagi. Una sbuffante locomotiva a vapore traina le vetture, partendo dalla stazione di Asciano. La leggenda vuole che il borgo venne fondato da Ascanio, figlio di Remo, dopo esser sfuggito ai sicari dello zio, Romolo, insieme al fratello Seno, che è, invece, il mitico fondatore di Siena. Nel pieno rinascimento, quando nei fiorenti comuni toscani si recuperò la tradizione latina, si ricercarono possibili, e spesso improbabili, legami con la fondazione di Roma, onde nobilitare le proprie città. Asciano non deve le sue origini a Ascanio, ma agli etruschi.

 

Un treno per la natura

Così, di stazione in stazione, sostando a San Giovanni d’Asso, a Monte Amiata fino a Monte Antico, il treno a vapore consente al turista o al naturalista di conoscere le bellezze storiche e ambientali della Val d’Orcia. Il Trenonatura è tra i progetti ferro-turistici più interessanti nel panorama italiano, fin dal 1994, quando era un fenomeno turistico inedito. Il treno è probabilmente il mezzo di trasporto meno inquinante e il suo impatto sulla natura è limitato, per cui si è ben compreso la sua utilità nell’attraversare un territorio molto fragile: si riduce la quantità di agenti nocivi nell’atmosfera, tutelando la qualità dei prodotti della terra e dell’intero habitat, e si ridimensiona il traffico delle automobili. Il turista è invogliato a viaggiare sul Trenonatura e non in macchina, come spesso accade, per visitare le eccellenze della Val d’Orcia.

A ciò si aggiunge un altro aspetto, che viene ricordato da Paolo Rumiz nel suo diario di viaggio L’Italia in seconda classe: il treno è l’unico mezzo di trasporto che ci permette di bucare la nostra Penisola, di attraversarla senza difficoltà. La ferrovia della Val d’Orcia è lunga pochi chilometri, ma bastano per immergersi nella natura. In ogni fermata è possibile scendere dal treno e degustare i prodotti tipici negli stand gastronomici o visitare i paesi circostanti, come Montalcino. Per gli amanti più estremi della natura è possibile fare escursionismo lungo i tanti sentieri che si diramano nei boschi e nei prati lungo la ferrovia.

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Alfredo Incollingo

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