InTreno. Passeggiata a Offida, borgo gioiello nel cuore delle Marche

Foto OffidaLa ferrovia si addentra nella terra degli antichi piceni seguendo il corso del fiume Tronto. Le colline che dominano il paesaggio, man mano che si procede verso la costa, declinano dolcemente. Il treno sosta nella stazione di Maltignano, dopo aver lasciato Ascoli Piceno, e in quella di Offida, che è probabilmente il borgo più bello e antico della vale del Tronto.

 

Ophida

Il castello sorge su uno sperone roccioso che sovrasta la conca sottostante, scavata nei millenni dal Tronto e dal suo affluente, il Lama. Si suole affermare che il suo nome indichi l’abbondanza di risorse naturali che i primi abitanti trovarono sul colle. Offida è formato, a quanto sembra, da due parole di origine indoeuropea, oph (ricco) e ida (colle). I romani lo chiamarono Ophida e nel medioevo i cronisti Ofida o Offida.

 

Un castello piceno

Dalla rocca è possibile godere di una vista meravigliosa su tutto il territorio circostante. Non è un caso se nel passato i signori locali abbiano tenuto in gran considerazione questo castello, occupando una posizione strategica di grande importanza. Probabilmente il colle, prima del medioevo, era popolato da poche famiglie di coloni. Solo nel VI secolo, durante l’invasione longobarda, la popolazione a valle si trasferì sui rilievi maggiormente difendibili. Nel 1039 Longino d’Azone, signore di Offida, donò il suo borgo e il contado ai benedettini dell’abbazia di Santa Maria di Farfa: rimasero in loro possesso fino al XIII secolo quando Offida si costituì come libero comune. L’età comunale marchigiana, segnata dal conflitto tra Fermo e Ascoli Piceno, vide il municipio impegnato a fianco dei fermani. Nel XVI secolo Offida stipulò un trattato di pace con gli ascolani e entrò definitamente a far parte dello Stato Pontificio.

 

Una chiesa sulla rocca

Uno dei gioielli artistici delle Marche è la chiesa di Santa Maria della Rocca, che sorge sulla sporgenza rocciosa più avanzata di Offida. I benedettini di Farfa la edificarono nel 1330 su un preesistente luogo di culto. In stile gotico, al suo interno si trova un meraviglioso ciclo pittorico con scene evangeliche, in parte conservato, che sono attribuite all’anonimo Maestro d’Offida. I dipinti di Santa Maria della Rocca sono probabilmente i prodotti artistici più eleganti e noti dell’artista marchigiano, che lavorò anche nel Lazio e in Abruzzo.

Dal 2 maggio 2008 Offida è nel club dei Borghi più belli d’Italia e vale una pena scendere dal treno e visitare il paese. Il mare è distante pochi chilometri e da qui, dalla chiesa di Santa Maria della Rocca, è possibile ammirare l’orizzonte blu in lontananza.

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Alfredo Incollingo

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