Estat&racconti. Da Oriolo Romano a Viterbo, tra etruschi e cavalieri cristiani

Capranica - Foto miaIl treno regionale partito da Roma, lascia la riserva naturale di Canale Monterano e il paese di Manziana per proseguire verso Viterbo. Mancano poche stazioni alla meta finale e le sorprese abbondano per il passeggero curioso e goloso di bellezza.

 

Le terre dei signori

 

La Tuscia romana, come si può ben immaginare, è stata per secoli contesa dai nobili casati romani, che qui esercitavano tutto i loro privilegi produttivi e commerciali. Mentre a Roma concorrevano per il primato politico e papale, nella Campagna Romana traevano le loro ricchezze nello sfruttamento agricolo e pastorale (con un occhio di riguardo per i sudditi). Oriolo e Bassano Romano, come Canale Monterano e Manziana, passarono continuamente di proprietà. Gli Orsini, i Colonna, gli Odelscalchi di Bracciano e gli Altieri a fasi alterne acquistarono e vendettero questi borghi, seguendo l’andamento crescente o decrescente del proprio prestigio e delle proprie ricchezze. A Oriolo Romano, per esempio, è consigliato scendere dal treno per  visitare il palazzo degli Altieri. E’ caratteristica anche la Faggeta oriolano, facente parte del Parco naturale di Bracciano – Martignano, e l’Olmata, che abbellisce il paesaggio tra Oriolo e Canale Monterano.

 

Capranica e Petrarca

 

Una sosta obbligatoria del treno regionale è la stazione di Capranica – Sutri. Fino al 1994 ha rappresentato un crocevia importante per la rete ferroviaria laziale. Qui infatti si incrociavano le ferrovie per il porto di Civitavecchia, interrotta nel 1961, e per Orte, verso l’Umbria e il Nord Italia, dismessa nel 1994. Per decenni, dalla costruzione della linea, è stato un punto di passaggio obbligatorio per i passeggeri e per i convogli merci. Oggi la stazione è stata ridimensionata, ma qui è ancora possibile vedere le tracce di un passato glorioso, quando le ferrovie erano un mezzo di comunicazione vitale. A Capranica c’è anche storia. E’ un interessante sito etrusco, come la vicina Sutri (servita dalla stessa stazione), e qui risiedette nel 1337 il poeta Francesco Petrarca per volere del signore Orso degli Anguillara.

 

Sutri, gli etruschi e il paladino Orlando

 

L’antichissima città di Sutri è un sito archeologico di notevole importanza, che si può facilmente raggiungere dalla stazione ferroviaria. Era una delle più ricche, più forti e strategiche città etrusche. Quando venne espugnata, insieme a Veio, dalle legioni romane, l’intera Tuscia non potè che riconoscere i nuovi dominatori. Trovandosi sulla via Cassia, Sutri fu crocevia di barbari e di eserciti invasori diretti a Roma, subendo saccheggi e occupazioni. Una leggenda vuole che tra le grandi personalità che giunsero a Sutri vi fosse anche Berta, sorella di Carlo Magno. Venne diseredata per aver avuto una relazione con un uomo di umili origini e, mentre sostava nel paese laziale, diede alla luce Orlando, che poi divenne il famoso paladino delle cronache carolinge.

 

Lasciamo i paesi della Campagna Romana e addentriamoci con il treno regionale nell’antico territorio etrusco. Viterbo dista 30 km da Sutri. Comodamente e in poco tempo si possono scoprire pagine rilevanti di storia romana e ambienti naturali di grande pregio.

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Alfredo Incollingo

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