BarbaVisio. Dick contro i ritmi moderni: la magia dei pifferai è dentro di noi

dickContro i ritmi moderni le persone cercano momenti di evasione e di ricerca dell’io. Quando nessuno glieli fornisce li inventa dentro di sé e li proietta nella realtà. E’ il messaggio visionario del racconto ‘I pifferai’ di Philip Dick.

Solite ambientazioni post apocalittiche, ad un certo punto un dipendente comincia a raccontare di essere una pianta. E si comporta da pianta, smettendo di lavorare. Non solo. Ma anche i suoi colleghi di un presidio spaziale iniziano a emularlo. Alla fine un dottore scopre l’arcano: sono i pifferai, una tribù indigena, a convincerli di essere piante.

“Ogni membro del personale del presidio vede gli indigeni e a livello inconscio si mette a pensare al proprio passato, a quando era bambino, a quando non aveva preoccupazioni o responsabilità, prima di entrare nella società moderna. A quando era un bambino che se ne stava sdraiato al sole. Ma non può ammettere che forse gli piacerebbe vivere come gli indigeni, starsene sdraiato e dormire tutto il giorno”.

In realtà i pifferai non esistono.

“Così inventa i pifferai, l’idea di un misterioso gruppo che vive nei boschi e lo mette in trappola, lo conduce in un altro tipo di vita. A questo punto gli uomini possono dare la colpa a loro, non a se stessi”.

“Per tutta la vita sono stati educati dalla complessa società moderna: ritmi veloci e alta integrazione interpersonale. Pressioni costanti in direzione di un obiettivo da raggiungere, di un lavoro da fare”.

Philip Dick è al sesto posto della classifica di Visio sugli scrittori più visionari di sempre, dopo le analisi di Occhio nel cielo, E ora tocca al wub, E Jones creò il mondo, La mente dell’astronave.

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Massimo Colonna

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