Quattro critici letterari europei si riuniscono per andare alla ricerca di Benno Von Arcimboldi, scrittore tedesco a cui devono la loro fortuna. Si ritrovano in Messico in un groviglio inestricabile di storie, con omicidi seriali e strani personaggi che irrompono spostando la trama verso altre mille direzioni. Bolaño costruisce un’opera tentacolare in “cinque romanzi” intrecciati e inseparabili. Perché tutto quello che incontriamo, che incrociamo e con cui veniamo a contatto anche per un attimo, entra nella nostra storia.
Un indizio che porta a svelare un mondo di segreti e di verità che non sono verità, un mondo popolato da assassini dagli occhi azzurri e poeti terroristi. È il mondo descritto da Roberto Bolaño.
La realtà non è mai quella che crediamo di afferrare, il visionario scrittore cileno lo ha raccontato molto bene, incastrando i suoi personaggi in storie labirintiche. Solo una volta si è avvicinato al realismo ed ha gettato per un momento la maschera ironica con cui racconta le sue strampalate vicende: in ‘Notturno cileno’ si cala nei panni di un prete che, durante il regime di Pinochet, partecipa a happening di poesia a casa di un gerarca mentre nelle cantine del palazzo si torturano i desaparecidos. Nessuno sa niente o finge di non sapere.
Roberto Bolano si trova al momento all’ottavo posto della classifica di Visio sugli scrittori più visionari di sempre, dopo le analisi di 2666 e Detective selvaggi.