Mettersi nei panni di qualcun altro e immaginare la vita in un’ottica completamente diversa, per esempio un giorno ti svegli e sei uno scarafaggio: comincia a raccontare la tua giornata tipo. È uno degli esercizi di scrittura creativa che consiglia Jean-Claude Carriére (uno degli sceneggiatori più visionari della storia del cinema) portando l’esempio del racconto di Kafka. Murakami è andato oltre. In Donne senza uomini, la sua nuova raccolta di racconti, immagina lo scarafaggio più celebre della letteratura che un giorno si risveglia nel corpo di Gregor Samsa: quattro zampette esili, nessuna corazza, solo una pelle ricoperta da pochi peli e una sensazione di freddo trasmessa dal pavimento… non sveliamo altro al lettore, possiamo solo dire che Samsa innamorato è uno dei racconti meglio riusciti dello scrittore giapponese, un guizzo visionario perso purtroppo in una raccolta non sempre all’altezza.
Murakami è uno scrittore di ampio respiro che ama i dettagli, la descrizione minuziosa della psicologia, gli incastri delle storie e il racconto non è il suo ambiente naturale. Siamo lontani dal più riuscito Sonno e dall’antologia de “L’elefante scomparso”.
Murakami si trova al momento al nono posto della speciale classifica di Visio sugli scrittori più visionari di sempre, dopo le analisi di After Dark, Sonno e A sud del confine, a ovest del sole.
@barbadilloit
@visioemail