BarbaVisio. “Uomini senza donne”, un Murakami minore ma non troppo

Murakami
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Mettersi nei panni di qualcun altro e immaginare la vita in un’ottica completamente diversa, per esempio un giorno ti svegli e sei uno scarafaggio: comincia a raccontare la tua giornata tipo. È uno degli esercizi di scrittura creativa che consiglia Jean-Claude Carriére (uno degli sceneggiatori più visionari della storia del cinema) portando l’esempio del racconto di Kafka. Murakami è andato oltre. In Donne senza uomini, la sua nuova raccolta di racconti, immagina lo scarafaggio più celebre della letteratura che un giorno si risveglia nel corpo di Gregor Samsa: quattro zampette esili, nessuna corazza, solo una pelle ricoperta da pochi peli e una sensazione di freddo trasmessa dal pavimento… non sveliamo altro al lettore, possiamo solo dire che Samsa innamorato è uno dei racconti meglio riusciti dello scrittore giapponese, un guizzo visionario perso purtroppo in una raccolta non sempre all’altezza.

Murakami è uno scrittore di ampio respiro che ama i dettagli, la descrizione minuziosa della psicologia, gli incastri delle storie e il racconto non è il suo ambiente naturale. Siamo lontani dal più riuscito Sonno e dall’antologia de “L’elefante scomparso”.

Certo, come tutti i grandi scrittori, Murakami ha uno stile unico, riconoscibile tra mille, che può piacere fino a creare dipendenza o può suscitare reazioni di repellenza; di recente con 1Q84 è diventato campione di bestseller, peccato imperdonabile per un autore di cui ormai non si può più dire come ai tempi di Tokyo blues-Norwegian Wood “ah, ma non conosci Murakami!”, “devi assolutamente leggere Murakami”. Si sa, quando un critico non condiziona più l’opinione dei lettori, allora la stroncatura al curaro diventa un racconto a sé stante, vedi l’isterica recensione di Parente sul Giornale che verte intorno ad un infallibile “Murakami mi fa schifo” in cui auspica che il nostro autore ricorra al harakiri o al limite all’amputazione delle falangi. Rileggersi le stroncature che faceva Flaiano non farebbe male in questi casi.

Murakami si trova al momento al nono posto della speciale classifica di Visio sugli scrittori più visionari di sempre, dopo le analisi di After DarkSonno e A sud del confine, a ovest del sole.

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Francesco Patrizi

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