La lettera. Il capitano della Rsi Mori patriota italiano ucciso in un’imboscata

Mori nella caserma di Tolmino

All’attenzione del Dr. Enrico Nistri

Condividiamo totalmente il Suo articolo e soprattutto l’assunto secondo cui la pacificazione non si attuerà mai. L’ultimo episodio della Medaglia Ricordo al Cap. Paride Mori è emblematico.

Il Gen. Franco fece costruire a Valle de los Caidos (Escorial) un Sacrario  in cui riposano le spoglie di 40 mila Caduti della Guerra Civile: fascisti e comunisti insieme! In Italia, grazie ai partigiani di casa nostra, ciò non sarà mai possibile. Ora, per togliere l’Insegna metallica concessa ai due figli del Capitano Mori, i comunisti hanno lanciato addirittura una petizione, con la seguente motivazione, oggettivamente falsa.

“Paride Mori è il fascista di Traversetolo (PR) che combattè col grado di capitano in un reparto di bersaglieri della RSI nelle zone del confine nordorientale e sotto il  comando diretto dei tedeschi della Germania nazista. Morì il 18 febbraio 1944 in quel di Gorizia in uno scontro coi partigiani. Il 10 febbraio u.s. il vice primo ministro Delrio, la Presidente della Camera Boldrini, il  Presidente della Repubblica Mattarella, gli hanno dato una medaglia in quanto ‘vittima delle foibe’! Togliamo subito questa medaglia a convinto fascista (militare volontario nel ’44 a quarantadue anni) data dalla Repubblica nata dalla Resistenza antifascista!”.

Osserviamo:

1) Mori si trovava nella Venezia Giulia solo per difendere la Terra italiana dall’occupazione e dall’usurpazione slava, con tutto ciò che ne sarebbe seguito.

2) Era un Bersagliere Volontario e patriota (titolo di merito e di esempio) che non aveva fatto la scelta “sbagliata” ma la sola scelta possibile, specialmente in quel contesto geopolitico ed in quelle condizioni.

3) Il “Grande Ottavo” (glorioso Reggimento recentemente insignito della cittadinanza onoraria di Trieste) non era subordinato alla direzione dei tedeschi o tanto meno delle SS.

4) Non è vero che Mori sia Caduto in uno scontro militare con i partigiani: venne catturato e massacrato in un’imboscata mentre, in motocicletta, si recava a rapporto a Santa Lucia (cfr. testimonianza seguente).

Da: Campoccia Arturo Salvatore, NA JURIS!, Quando la storia sa di leggenda, Edizioni CEN, Roma 1956, pagina 57: Tutti volevano andare ai suoi funerali, tutti volevano portare a spalle quella gloriosa Salma. Quel giorno gli slavi non ebbero neppure il coraggio di appoggiare il naso tra le fessure per vedere passare il corteo funebre. I Bersaglieri avevano tutti gli occhi lucidi di pianto e qualcuno singhiozzava. Addio Capitano Mori! Addio fratello di tutti. Come lo chiamavano i suoi ragazzi. Vecchio Bersagliere dal cuore ardente che con l’esempio aveva alimentato la fede ed il coraggio in tutti quelli che gli avevano combattuto a fianco.”
“La sua Salma era appesantita da tanto piombo quanto ne avevano ritenuto necessario i nemici per stroncare quella tempra eccezionale di soldato. E nel piccolo Cimitero di Guerra sul Monte di Santa Lucia ebbe l’onore che si richiede per un soldato eccezionale: la scarica a salve sembrava non dovesse più terminare, il plotone sparò anziché un colpo, due ed addirittura tre. Poi, quando la pesante scia di proiettili si perse contro le montagne, sul tumulo di terra fu piantata una Croce nera con il suo elmetto piumato”.

5) Il 10 febbraio 2015, quando, a Montecitorio, sono avvenuti i conferimenti delle insegne in memoria dei Caduti, non erano presenti il Presidente Mattarella e neppure la signora Boldrini. C’era solo il Sottosegretario Del Rio quale “esecutore materiale” che, senza avere pronunciato alcun discorso in merito, ha effettuato le consegne di legge.

6) La motivazione dell’Insegna a Mori non è quella di “Vittima delle Foibe”. La Legge n. 92 riconosce il diritto ai conferimenti, su domanda dei congiunti, non solo ai Caduti infoibati, ma anche a quelli diversamente massacrati dai partigiani di Tito nelle zone del confine orientale dall’otto settembre 1943 al dieci febbraio 1947. 

7) Il conferimento dell’Insegna ai congiunti del Capitano Mori si riferisce al fatto che Egli fu “catturato e massacrato in agguato mentre era in motocicletta”.

ERGO: A PRESCINDERE DAL CARATTERE EXTRA-GIURIDICO DELL’INIZIATIVA LA PETIZIONE NON HA VALORE NEMMENO SUL PIANO POLITICO PERCHE’ FALSA !!!

La Medaglia di Mori è stata conferita in esecuzione di una Legge dello Stato e la sua ventilata revoca per decreto sarebbe illegittima, in quanto viziata da eccesso di potere.

@barbadilloit

Carlo Cesare Montani, Laura Brussi Montani

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