Esteri. L’Irlanda riconosce lo Stato di Palestina. E lo Sinn Féin trionfa nei sondaggi

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L’Irlanda sarà la 136esima nazione a riconoscere lo Stato di Palestina. Ha vinto la linea dello Sinn Féin che non ha trovato serissimi ostacoli nell’approvazione della mozione presentata dai suoi membri al Parlamento di Dublino. L’annuncio del sì al riconoscimento è stato dato, su Twitter, dal leader storico Gerry Adams che ha pubblicato la foto della delegazione parlamentare, subito dopo il dibattito cui ha assistito l’ambasciatore Ahmad Abdelrazek, e ha scritto: “Festeggiamenti in corso per la storica decisione del Dàil di riconoscere il diritto all’autodeterminazione palestinese. Lunga vita alla Palestina!”. Per lo Sinn Féin è stato un successo politico che lancia quello che fu il braccio politico dell’Ira su uno scenario ancora più ampio rispetto a quello esclusivamente nazionale. Sul quale, peraltro, è in netta ascesa. I sondaggisti, infatti, sono sicuri che lo Sinn Féin potrà imporsi addirittura come primo partito dell’Eire. A tutto svantaggio del rigore Ue, dato che “Noi Stessi” è in prima linea contro la stramaledetta austerity voluta dalla Mitteleuropa della finanza e della Merkel.

Intanto, il partito di Adams si gode un successo che sgancia, anche sul profilo della politica estera, l’Eire alla Gran Bretagna. La parlamentare Sandra McLellan ha spiegato: “Siamo grati al governo per non aver ostacolato la nostra mozione a favore dell’autodeterminazione palestinese. La decisione assunta dalle Camere impegnerà l’Irlanda a supportare concretamente la sovranità della Palestina”. E poi, sempre dal sito ufficiale dello Sinn Féin, la McLellan aggiunge: “I rapporti delle organizzazioni umanitarie mostrano il vero volto dell’occupazione israeliana. Secondo i dati dell’Osservatorio Europei per i Diritti Umani Israele ha proceduto, nel periodo tra il 2010 e la metà del 2014, all’arresto di quasi tremila ragazzini tra i dodici e i quindici anni. Il 75% dei prigionieri avrebbe subito violenze mentre il 25% sarebbe stato costretto ad affrontare tribunali militari. Secondo un rapporto dell’Unicef di marzo scorso, i maltrattamenti subiti dai ragazzini arrestati sarebbero diffusi, sistematici e istituzionalizzati. Speriamo – ha concluso la McLellan – che la decisione del Parlamento irlandese possa contribuire concretamente alla nascita di due Stati e che i bambini palestinesi possano crescere in una Palestina libera e sicura”.

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Giovanni Vasso

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