F1. Gp Usa: vecchi valori, nuove battaglie

Il Gran Premio degli Stati ha rappresentato al meglio i valori della seconda parte di stagione del 2022.

Nonostante una seconda sosta piuttosto problematica, Max Verstappen non si è perso d’animo e ha sfruttato al meglio la propria RB18 per recuperare sugli avversari e prendersi di forza il Gran Premio: la gara dell’olandese, che pure era cominciata con una grande partenza dalla seconda piazza, si era dunque inaspettatamente complicata.

Per altro, grande merito va dato a Lewis Hamilton e Leclerc: l’inglese ha di nuovo assaporato l’ebbrezza della lotta per la vittoria fino alla fine.

La F1 W13 del britannico, tuttavia, una volta scelto di montare le hard per lo stint finale, si è vista inesorabilmente raggiunta da Verstappen, complice pure una resa non ottimale di quegli pneumatici.

Il classe 1997, come per altro Leclerc, ha scelto al contrario la gomma media per concludere la gara, mescola che almeno sulla sua Red Bull ha degradato meno del previsto, consentendogli di poter attaccare senza risparmiarsi.

La sua vittoria, sommata al quarto posto di Sergio Perez, ha donato alla Red Bull il titolo riservato alle squadre.

Capitolo Ferrari

Al capitolo Ferrari bisogna annotare un fine settimana complesso ma non da buttare: ad Austin, alla domenica, le Rosse sono partite prima e dodicesima (complice la penalità di Leclerc).

Sainz in qualifica si è dimostrato grintoso, preciso e determinato, conquistando in pista la pole position.

Peccato che l’ennesima partenza al rallentatore (la questione potrebbe riguardare i settaggi della frizione, dacché non è la prima volta che una Ferrari non sia stata reattiva allo spegnimento dei semafori) e la ricerca di una traiettoria più larga nell’affrontare la prima curva, siano state completate dallo speronamento di Russell con conseguente ritiro.

Dal canto suo, Leclerc non si è risparmiato, grazie anche al nuovo turbo e al nuovo motore endotermico: il recupero fulmineo, costruito a suon di sorpassi (molto bello quello su Perez, portato all’interno della curva 12, cominciando la manovra da lontano) è stato ricompensato dal terzo gradino del podio.

Per rigore di cronaca si aggiunga che nelle interviste di fine gara Leclerc non fosse comunque contento, sia perché dalla Ferrari ci si dovrebbe aspettare sempre di più ma soprattutto perché il degrado eccessivo (almeno secondo le previsioni iniziali) non ha consentito al 16 di battagliare almeno con Hamilton per la seconda piazza.

Archiviata la tappa texana, la Formula 1 è pronta per scendere ancora in pista: il Gran Premio di Città del Messico sarà l’occasione per valutare gli equilibri in campo, per quanto nel finale di stagione ma anche per comporre analisi e proiezioni in vista del 2023.

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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