F1. Verstappen già iridato vince anche negli Usa

Ad Austin il pilota Red Bull domina nel giorno del lutto per la scomparsa di Dietrich Mateschitz

Ancora frastornata per le note vicende legate allo sforamento del tetto di spesa della Red Bull, la Formula 1 torna negli Stati Uniti, per il secondo appuntamento “a stelle e a strisce” della stagione.

Austin, in Texas, è la sede del Gran Premio degli Stati Uniti d’America, il diciannovesimo dell’annata.

La Pirelli fornisce pneumatici di mescola mediana, in virtù di una sede stradale scorrevole ma non priva d’irregolarità: nello specifico, sono portate le C4 (Soft), C3 (Medium) e le C2 (Hard).

 

Le prove libere

È di Carlos Sainz, sulla Ferrari, il primato nelle FP1 del venerdì mattina: lo spagnolo ferma il cronometro sull’1’36”857 (Soft), emulato dal compagno Leclerc nelle FP2, in 1’36”810, prestazione siglata in una sessione molto importante.

Dopo il maltempo del Giappone, infatti, le seconde libere del venerdì sono state utilizzate per provare i nuovi pneumatici del 2023.

A Verstappen invece le FP3, primeggiate con il tempo di 1’35”825 (Soft).

 

Le qualifiche

Ancora una volta la griglia di partenza è condizionata dalle penalità in griglia.

Le qualifiche, infatti, cominciano con Perez, Zhou, Alonso e Leclerc già certi di perdere, rispettivamente, cinque, cinque, cinque e dieci posizioni: il messicano, il cinese e lo spagnolo per aver montato il quinto motore endotermico della stagione, il monegasco per aver sostituito sia l’endotermico che il turbo.

Tuttavia, quando mancano pochi minuti dall’inizio delle prove cronometrate, il Circus è sconvolto dalla notizia della dipartita di Dietrich Mateschitz: il celebre imprenditore austriaco, classe 1944, cofondatore del marchio e produttore della bevanda Red Bull, grande innovatore nel mondo della comunicazione e dell’imprenditoria sportiva, se ne va sconfitto da una malattia.

Tornati a rombare i motori, Sainz ottiene la prima posizione nella Q1, col tempo di 1’35”297 e Leclerc lo imita nella Q2, abbassando il primato precedente sino a 1’35”246 (Soft).

Nella Q3, all’ultimo e decisivo tentativo, lo spagnolo della Ferrari conquista la pole position, in 1’34”356 (Soft), davanti a Leclerc, Verstappen, Perez, Hamilton e Russell, anche se le penalità fanno scendere il monegasco e il messicano al dodicesimo e al nono posto.

 

La gara

Allo spegnimento dei semafori  Sainz non ha un buono spunto e si fa sopravanzare da Verstappen che va in testa; lo spagnolo è poi tamponato da Russell, che nel tentativo di attaccare Hamilton arriva lungo  alla prima curva in salita, colpendo la Rossa numero 55 che si deve ritirare per i danni riportati (a Russell una penalità di 5” per l’incidente).

L’olandese guadagna un buon vantaggio su Hamilton sin dalle prime battute, mentre alle loro spalle Perez e Leclerc cercano di farsi strada.

Hamilton compie la prima sosta, piuttosto anticipata, alla fine del giro 12 per gli pneumatici Hard, copiato nella scelta da Verstappen al giro successivo; Leclerc intanto, dopo il sorpasso su Stroll alla tornata quattordici, guadagna la terza posizione provvisoria (divenuta seconda per la fermata di Perez), con Hamilton costretto nel traffico a perdere decimi preziosi.

Al giro 18 la gara viene neutralizzata dalla Safety Car per via del testacoda di Bottas: ne approfittano Leclerc e Vettel per compiere il cambio gomme (ancora medie per il tedesco), rientrando rispettivamente quarto e sesto.

Si ricomincia dalla tornata ventidue ma sul rettilineo opposto a quello di partenza (tra le curve 11 e 12) un brutto incidente coinvolge Alonso e Stroll, con lo spagnolo che nel tentativo di sorpassare il canadese per la settima piazza, lo tampona a causa del repentino cambio di traiettoria di quest’ultimo, addirittura decollando.

Nonostante tutto, però, l’asturiano della Alpine riesce a proseguire.

Il Gran Premio riparte dalla tornata ventisei senza importanti sussulti, almeno fino al giro 29 quando Leclerc tenta su Perez all’interno della curva 11, salvo arrivare lungo e dover cedere la posizione.

Al 16, però, la manovra riesce nello stesso punto alla tornata successiva, guadagnando la terza piazza virtuale e conservandola rimanendo cucito al cordolo.

Al passaggio 34 Hamilton cambia gli pneumatici per la seconda volta, optando ancora per le Hard; Verstappen non vuole rischiare e al giro successivo si ferma per il suo pit stop (medie).

Tuttavia, un problema sull’anteriore sinistra costringe l’olandese a rimanere fermo 11”.1, facendogli perdere addirittura la posizione su Leclerc, oltre che su Hamilton.

Rimasto provvisoriamente in testa Perez, il messicano si deve difendere da Russell che si ferma alla fine del 36 (dure), tornando dietro a Leclerc, Verstappen e Magnussen.

Il britannico scavalca presto il danese, mentre Verstappen non perde tempo e cerca di recuperare su Leclerc; Perez invece pitta per le medie alla fine del 38.

Il tentativo di attacco di Verstappen sul ferrarista arriva all’interno della prima staccata, nel giro 39 ma il monegasco ne incrocia la traiettoria e in accelerazione gli restituisce il favore, salvo poi comunque l’olandese guadagnare la posizione nello stesso giro, sul rettilineo opposto, sfruttando scia e DRS.

Hamilton si prende la testa passando Vettel al giro 41, poco prima della sosta del tedesco che lascia Verstappen e Leclerc all’inseguimento del britannico.

Il recupero dell’alfiere della Red Bull è imperioso, anche grazie al degrado non eccessivo della propria mescola e si concretizza nell’affondo senza appello portato su Hamilton nella tornata cinquanta con cui si riprende il primato del gruppo: è la mossa decisiva della domenica.

A Verstappen dunque non rimane che gestire fino al termine del giro 56, con la bandiera a scacchi sventolata che ne saluta la vittoria: una vittoria importante, dedicata al fondatore del gruppo Red Bull, resa ancora più simbolica e impreziosita dal fatto che la scuderia anglo-austriaca abbia conquistato negli Stati Uniti anche il titolo costruttori.

Con Verstappen, sul podio salgono Hamilton e Leclerc, mentre in zona punti arrivano Perez, Russell (autore del giro più veloce, in 1’38”788 alla tornata 56, grazie alle gomme nuove montate di proposito), Norris, uno stoico Alonso, Vettel (bravissimo a recuperare nel finale, dopo una seconda sosta disastrosa che gli aveva fatto perdere numerose posizioni), Magnussen (torna a punti la Haas nella gara di casa, grazie alla tattica della sosta unica) e Tsunoda.

La Formula 1 non si ferma e tornerà in pista già il fine settimana venturo, nell’Autodromo dedicato ai Fratelli Rodríguez di Città del Messico, per il Gran Premio di Città del Messico.

 

 

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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