Formula 1. Verstappen domina anche in Austria e allunga in testa al campionato

L’olandese sferra un altro colpo da K.O. ad Hamilton, mai veramente in gara e solo quarto al traguardo. 5°e 8° le Ferrari di Sainz e Leclerc

La Formula 1 resta sul Red Bull Ring di Spielberg, dove si replica per il Gran Premio d’Austria: la Pirelli per l’occasione affianca la tipologia di pneumatici C5 (la tipologia più morbida del lotto) alle C3 e C4 già portate la scorsa settimana, sostituendo le C2.

 

Le prove libere

Cambiano le denominazioni, non certo i motivi di interesse della gara, con la Red Bull a comandare e la Mercedes ad inseguire: nelle FP1 di venerdì mattina Verstappen lascia subito il segno, primeggiando in 1’05”143, lasciando a Hamilton le FP2 (1’04”523); nelle FP3 di sabato mattina il primato va ancora a Verstappen (1’04”591).

 

Le qualifiche

Poco prima delle qualifiche, nonostante la notizia fosse ormai nell’aria da giorni, arriva l’annuncio del rinnovo del rapporto tra Hamilton e la Mercedes fino al 2023; tutto questo non cambia nulla in termini di gerarchie, ricoprendo ancora la Red Bull il ruolo di principale forza in campo: Verstappen primeggia la Q1 (1’04”249), la Q2 (1’04”523) e si prende la settima pole position in carriera, già al primo run della Q3, fermando il cronometro sull’1’03”720, mettendosi alle spalle Norris, Perez, Hamilton, Bottas, Gasly e Tsunoda, con Vettel 8° che deve però retrocedere di tre posizioni per aver ostacolato Alonso nella seconda manche: ne approfittano Russell, Stroll e Sainz, che avanzano di una posizione; soltanto 12° Leclerc.

 

La gara

Allo spegnimento delle luci, i primi sette mantengono le rispettive posizioni, mentre un contatto nelle retrovie tra Ocon e Giovinazzi lascia il francese con l’anteriore destra divelta e costringe la Safety Car ad entrare subito in pista, per rimanervi fino al termine del terzo giro: quando si riparte, Verstappen tiene bene la testa ma alle sue spalle si infiamma la battaglia tra Norris e Perez, che cerca di passare l’inglese all’esterno della quarta curva, la Schlossgold, ma si vede costretto dalla strenua resistenza dell’avversario ad allargare sulla via di fuga, arretrando in decima posizione; della bagarre approfitta anche Hamilton, che dopo aver ripreso la posizione persa su Bottas nelle fasi concitate della ripartenza, si lancia alla rincorsa di Norris.

Inaugurata presto la prima tornata di soste da Tsunoda e Gasly (giro 12 e 13), sicuro Verstappen a fare l’andatura, a dare un po’ di brio ci pensano Leclerc e Ricciardo che ingaggiano e vincono dei bei duelli con Perez (per l’ottava posizione) e Vettel (per la quinta), rispettivamente alla quattordicesima e diciottesima tornata.

La difficile rincorsa di Hamilton ha successo all’interno della curva 4 al ventesimo giro, dando seguito per pochi istanti all’annuncio dei 5” di penalità per lo stesso Norris, reo di aver adottato un atteggiamento irregolare nel precedente confronto con Perez.

Al trentesimo giro, uno dopo Ricciardo, si fermano (per le Hard) sia Norris che Bottas, con il finlandese che scavalca il primo, avendo questi dovuto scontare con la sosta la penalità di 5”; la tornata successiva, stessa operazione anche per Hamilton, imitato da Verstappen al giro 32 e pure da Perez al 33 che scavalca Leclerc quando questi cambia le proprie gomme al giro 35, finalizzando il più classico degli “undercut”.

C’è gloria anche per Russell, nonostante un avvio difficile, protagonista comunque di un bella infilata al tornatino Remus su Stroll per la tredicesima posizione: è il giro 38.

Leclerc intanto, è il quarantesimo passaggio, ne approfitta per riprendere e attaccare Perez all’esterno della Schlossgold ma il messicano non ci sta e lo spinge letteralmente sulla ghiaia, prendendosi 5” di penalità; il duello si reitera al giro 47 e stavolta Leclerc finta l’attacco nella stessa staccata, poi incrocia la traiettoria in uscita potendo sfruttare la migliore trazione della propria Ferrari ma il messicano cerca di resistergli all’interno e i due si ritrovano ruota a ruota per le due curve successive, senza che nessuno sia intenzionato ad alzare il piede: Leclerc sarebbe ancora leggermente davanti ma Perez lo spinge ancora una volta fuori pista, facendo letteralmente infuriare l’alfiere della Ferrari, che sfoga tutta la propria rabbia alla radio e prendendosi altri 5”.

Davanti invece, alle spalle dell’autorevole Verstappen, Hamilton accusa un decadimento repentino delle proprie coperture, tanto che deve lasciar passare Bottas (giro 52), al 53 viene saltato da Norris e deve ricambiare gli pneumatici al termine della medesima tornata, optando di nuovo per le dure.

Al giro 60, seconda sosta per Verstappen; al sessantaseiesimo avvicendamento tra gli alfieri della Ferrari, con Sainz (che si era fermato al giro 48 per le medie e aveva gomme più morbide) che sopravanza Leclerc e prova lui a lanciarsi all’assalto di Ricciardo, mentre Alonso passa Russell a tre tornate dall’arrivo e lo estromette dalla zona punti virtuale.

Sainz alla fine riesce al penultimo giro a conquistare la sesta posizione su Ricciardo, poco prima che la bandiera a scacchi saluti un ennesimo trionfo di Verstappen, che si prende anche il punto bonus del giro più veloce, grazie all’1’06”200 fatto segnare alla tornata 62; proprio all’ultimo giro Vettel prova a guadagnarsi la dodicesima posizione su Raikkonen, bloccato da Russell ma nel tentativo di sorpasso, l’Aston Martin e l’Alfa Sauber si toccano e escono entrambe di pista (il finlandese sarà ritenuto il responsabile e sanzionato con l’aggiunta di 20”al tempo di gara finale).

Alle spalle di Verstappen, Bottas e Norris, conquistando gli altri punti iridati Hamilton (mai veramente in gara anche a causa di un danno aereodinamico al posteriore), Sainz, Perez (quinto al traguardo ma penalizzato di 10”), Ricciardo, Leclerc, Gasly e Alonso.

Prossima tappa, tra due settimane, sulla pista britannica di Silverstone per un evento che potrebbe già essere un crocevia in ottica iridata.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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