Giulio Maceratini e l’elogio della militanza (a destra) per le idee

L'intervento di Maurizio Gasparri in Senato per ricordare il parlamentare romano

Giulio Maceratini

Pubblichiamo la trascrizione del ricordo che Maurizio Gasparri, senatore, ha portato in aula a Palazzo Madama.

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GASPARRI (FIBP-UDC). Signor Presidente, la ringrazio per le sue parole e il ricordo di Giulio Maceratini, che credo anche lei abbia potuto incrociare nell’attività parlamentare all’avvio della sua esperienza al Senato, quando Giulio Maceratini a Palazzo Madama guidò il Gruppo di Alleanza Nazionale.
Lui era stato deputato, come lei ha ricordato e come ha ricordato il collega Urso, e vi è un episodio che costituisce un ulteriore esempio della generosità di Giulio Maceratini. Era nato nel 1938 e, quindi, nel 1994 aveva cinquantasei anni, un’età non particolarmente avanzata. Siccome esordiva la nuova legge elettorale, il Mattarellum, e il Senato per una forza politica di destra si presentava più rischioso perché non c’era il listino proporzionale della Camera, Giulio Maceratini, avendo già fatto alcune legislature alla Camera dei deputati dal 1983 ed essendo stato eletto alla Regione precedentemente (ero presente quando si prese questa decisione), disse che si sarebbe candidato lui al Senato dove c’era maggiore margine di rischio perché aveva già svolto attività parlamentare ed era giusto che fosse lui a rischiare di più, così che altri potessero avere posizioni meno rischiose. Poi in realtà fu eletto perché nel 1994 esordì il centrodestra e la coalizione ebbe un grande successo anche nella città di Roma e vinse in tutti i collegi. Il senatore Maceratini venne eletto proprio nel collegio del quartiere Prati e del centro storico di Roma, dove ci troviamo fisicamente anche come Senato, e divenne Capogruppo, portando l’esperienza, la saggezza e l’equilibrio di una forza politica diventata di maggioranza, una maggioranza che durò poco in quella legislatura breve e travagliata che vide proprio risaltare la saggezza e l’equilibrio di Maceratini.
Molti colleghi – il fluire del tempo è inesorabile – non hanno avuto modo di conoscere Giulio Maceratini però egli ci riporta ad una dimensione della politica dove la militanza precede il ruolo elettorale e parlamentare. Giulio Maceratini – è stato già ricordato precedentemente – aveva un percorso nettamente identitario nella destra politica italiana, che spese anche nella battaglia democratica del garantismo alla Regione e in Parlamento. Nel post-1968, infatti, c’erano vicende che spesso diventavano di natura giudiziaria. Giulio Maceratini è divenuto avvocato, membro del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Roma, insieme a tanti avvocati valenti come Battista, Valensise, Gallitto ed altri ancora. Nelle aule giudiziarie era anche un avvocato che univa alla militanza le difese del diritto e del garantismo. Anche all’interno della destra politica spesso si caratterizzava per posizioni più garantiste in epoche in cui il dilagare della violenza e del terrorismo spesso facevano emergere posizioni molto drastiche sotto il profilo della sanzione penale.
Pur essendo un uomo di forte caratura identitaria politica, accompagnò con convinzione il percorso di trasformazione della destra italiana perché, dopo una lunga collaborazione già ricordata con Pino Rauti, quando arrivò il momento della svolta di Fiuggi e di Alleanza Nazionale, Giulio scelse, insieme a tanti di noi, la via della trasformazione della destra italiana verso il futuro non assumendo ruoli di Governo perché svolse il ruolo importantissimo di Capogruppo al Senato dal 1994 al 2001 (un ruolo che era importante quanto un ruolo di Governo), dando però sempre un contributo di cultura, di contenuti anche sulle riviste, di pensiero e di dibattito.
Lo voglio ricordare quindi come un politico ideale, perché è stato caratterizzato da una fortissima coerenza, e la coerenza porta però anche a un percorso che nel tempo aiuta a recepire nuove istanze ed esigenze dei tempi. È stato caratterizzato da militanza, perché Giulio Maceratini è stato un militante politico, nel senso più nobile e integrale del termine, che poi successivamente è entrato nelle assemblee regionali e parlamentari. È stato caratterizzato da cultura e politica, espresse nel pensiero, nel dibattito e sulle riviste (anche in fasi più recenti del suo impegno ricordiamo la rivista «Iniziativa» e nel passato il suo contributo ad esperienze politiche di ancora più alto livello e significato). È stato caratterizzato dallo spazio alle nuove generazioni: ancora “giovane”, era comunque pronto, se necessario, a cedere il passo. È stato caratterizzato inoltre da grande generosità umana, come politico e maestro di politica, e come giurista, avvocato e difensore dei diritti di tanti.
Una persona ideale: averlo conosciuto, com’è successo a tanti di noi, e averlo avuto come amico e guida politica, com’è successo ad alcuni di noi, è stato un grande privilegio. Lo ricordiamo quindi non soltanto in modo formale, com’è giusto comunque che l’Assemblea faccia, perché bisogna fare questi ricordi, come abbiamo fatto anche per altri colleghi di vario orientamento, perché la politica è fatta anche di buoni esempi, che spesso appartengono più alla comunità di cui si è fatto parte; condividerli però, anche nei momenti del ricordo come questo, è un motivo di riflessione e insegnamento, perché la politica è fatta di buoni esempi, di militanza, di cultura e di azione legislativa.
Giulio Maceratini è stato tutto questo ed è stato un onore per il Senato averlo tra i propri membri, quindi il Gruppo Forza Italia e tutti noi che l’abbiamo conosciuto – giustamente anche il Presidente ha voluto ricordarlo personalmente, cosa di cui lo ringrazio – gli rendiamo omaggio e abbracciamo la sua famiglia e la moglie, che gli è stata accanto in questi anni di sofferenza con grande dedizione e generosità; anche questo credo sia doveroso ricordarlo. (Applausi).

Maurizio Gasparri

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