Destre. Addio a Giulio Maceratini: galantuomo della destra garantista

Entrato nel Msi a 18 anni, è stato un solido riferimento di idee per il mondo politico postfascista

Giulio Maceratini

Classe 1938, Giulio Maceratini è stato una protagonista del postfascismo italiano. Entrato nel Msi nel 1956, a 18 anni, è stato in Ordine Nuovo abbandonando la Fiamma, salvo rientrare dopo la fine della segreteria di Arturo Michelini. Avvocato, è stato parlamentare in Italia per sei legislature (quattro alla Camera e due al Senato), e per alcuni mesi – subentrando a Pino Romualdi nel 1986 – anche eurodeputato. E’ stato per due legislature capogruppo del partito – An – a Palazzo Madama, nonché animatore della rivista “Iniziativa”.

Nell’ultima intervista concessa a Michele De Feudis, sul Secolo d’Italia, si soffermò sul valore del garantismo come fondamento di una visione politica patriottica: “Il binomio destra e garantismo? Per me è inscindibile. Appartiene del resto al nostro dna, quello di una comunità umana e politica che spesso è stata amaramente vittima di ingiustizie da parte dei tribunali, il garantismo è un elemento indispensabile per una politica che abbia a cuore i diritti di tutti i cittadini”.

Si oppose alla campagna del Msi per la pena di morte

Mentre Giorgio Almirante proponeva la doppia pena di morte per i terroristi di destra, Maceratini, insieme a Ferdinando Signorelli, era animatore di una campagna di giustizia per chiedere la liberazione del professor Paolo Signorelli, costretto vergognosamente ad una ingiusta detenzione per 2573 giorni (la storia è raccontata in “Di professione imputato”, edizione Sonda. Con lo stesso impegno si è battuto per la verità sulla strage di Bologna, ritenendo che Valerio Fioravanti e Francesco Mambro non fossero i colpevoli dell’attentato.

Questa cultura politica, figlia di una complessità di pensiero, di letture profonde e di studi e ricerche culturali, è una delle migliori espressioni di un mondo costretto da tempi effimeri alla ricerca del consenso con post ad effetto e non con il duro lavoro di costruzione di impianti legislativi e programmatici.

Lo ricordiamo con una delle sue riflessioni più profonde:

“La tutela della libertà individuale e di gruppo contro il possibile arbitrio delle autorità è un tema fondante della destra”.

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Gerardo Adami

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