Salvini replica a Veneziani che gli rinfaccia l’incoerenza del “pantheon” largo fino a Berlinguer

Il dibattito dell'estate. Sullo sfondo c'è l'esigenza di recuperare un tema perduto a destra: quello del pensiero lungo

Marcello Veneziani

L’argomento è croccante, finalmente. Matteo Salvini ha replicato alla lettera su Berlinguer “speditagli” da Marcello Veneziani. Lo ha fatto in un’intervista rilasciata a Mario Giordano e pubblicata, ancora una volta, su La Verità.

Salvini ha risposto al filosofo con poche battute ma evidentemente stizzite. E fa sorridere pensare che, solo poche ore prima della lettera della discordia, proprio sui social dell’ex ministro degli Interni erano apparsi post che riportavano – condividendole – considerazioni di Marcello Veneziani ma su altri argomenti. Dall’esaltazione semi agiografica alla bocciatura della scomunica: al tempo dei social non c’è tempo per il pensiero un po’ più lungo.

“Fermo agli anni ’80”

Matteo Salvini con il crocifisso

Matteo Salvini, rispondendo alla domanda di Mario Giordano, ha replicato brutalmente: “Ma è fermo lui agli anni ’80. Oggi siamo nel 2020, il muro di Berlino è caduto da un pezzo”. In pratica gli ha dato, absit iniura verbis, del rottame ideologico. “Il derby fascismo-comunismo non mi appassiona. È assurdo dividere ancora il mondo tra rossi e neri”. Meglio metterli insieme, da bravo milanista e sognare l’ottava Champions League. “Una partita Iva è di destra o di sinistra?”. E sul tema: “La partita Iva produce ricchezza e si incazza. Vuole meno burocrazia e un’amministrazione pubblica efficiente”. A parte che la stragrande maggioranza delle partite Iva attuali nascondono un dissimulato rapporto di lavoro dipendente, ma se Veneziani è fermo agli anni ’80 andrebbe da dire che Salvini non sia andato oltre il ’94 e la retorica del miracolo italiano della Forza Italia delle origini. Ovvio il colpo al bias caro ai moderati: “Le pare normale che il governo abbia prolungato il lavoro da casa per i dipendenti pubblici fino a dicembre? Stiamo scherzando?”. I soliti parassiti.

“Matteo, chi sei?”

Marcello Veneziani s’è premurato di replicare alle affermazioni di Matteo Salvini. Con un post che ha fatto il giro dei social: “Ieri, Matteo Salvini in un’intervista a la Verità, rispondendo alla mia critica sulla sua appropriazione di Berlinguer e dei valori del Pci, di cui sarebbe erede la Lega, mi dice che ‘sono fermo agli anni ‘80’. No, Salvini, non sono fermo io agli anni ‘80 ma sono fermi a quel tempo Berlinguer e il Pci”. E dunque ha aggiunto: “ E tu non puoi forzarli all’oggi e annetterli alla Lega nel nome dei ‘comuni valori’, così offendi sia i comunisti che gli anticomunisti, la storia e i tuoi elettori”. Effettivamente, va bene la provocazione ma sono state tante (e francamente ridicole in molti casi) le giravolte giustificazioniste a cui sono stati costretti i militanti sui territori della Lega per non finire sbranati dai loro stessi tesserati o “alleati” della destra.

Veneziani ha poi aggiunto: “ Non puoi anche tu, come gli sfascisti di statue e memorie, ridurre tutto al presente”. Ma Salvini non ha fatto altro che puntare fortissimo sull’hic et nunc, da sempre. Quindi ha concluso: “Ed essere un giorno liberista, un giorno cattolico, un giorno comunista. La storia, la verità, le differenze, meritano rispetto”. Matteo, chi sei? Margaret Thatcher, la dottrina sociale della Chiesa o Benigni che prende in braccio l’Enrico?

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