Tarantelle. Tutti insieme appassionatamente: bentornato (?) Pentapartito

Giuseppe Conte, sarà lui il successore di se stesso?

Dovrei mettere mano ai luoghi comuni dell’eterno ritorno, di Giambattista Vico e dei suoi cicli, della storia che si ripete due volte, dei Gattopardi duri a morire. Invece no, se non altro per evitare di seminare sul già fin troppo arato.

Sembra che dopo l’alzata di ingegno di Salvini, da tutti invocata e poi da tutti repentinamente giudicata eccessiva (ah, italiani beatissimo popolo di sessanta milioni di Richelieu), si viaggi verso un governissimissimo appoggiato, udite udite, persino da Santa Romana Chiesa. Attorno alla figura di Conte, Giuseppe, figlio della terra devota a Padre Pio, si starebbe consumando il miracolo di tutti i miracoli politici: la resurrezione del pentapartito.

Già, perché dentro al calderone post-governo del cambiamento ci sarebbero Movimento Cinque Stelle, Forza Italia, democratici renziani, democratici zingaretti e persino Grasso coi resti proporzionali di Leu. Un bel pentapartito benedetto, come scrive Dagospia, dal sottosegretario di Stato vaticano, cardinale Parolin, che sognerebbe il buon professore foggiano a capo di una rinata Balena Bianca finalmente de-spiaggiata.

È politica d’agosto, forse addirittura meno credibile del calcio d’agosto. Però se da settembre, cominceranno a riapparire madonne un po’ ovunque, come ai bei tempi, sapremo che cosa sta accadendo…

Alemao

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