Caso Russia-Lega. Sergio Romano: “La Federazione non finanzia i partiti”

Sergio Romano
Sergio Romano

«Quando una vicenda di politica internazionale somiglia alla trama di un libro, la prima cosa da fare è esercitare l’arte del dubbio. Non sempre quanto si legge in un libro è necessariamente accaduto. Ma rimane letteratura e in questo caso bisogna essere prudenti»: così l’ambasciatore Sergio Romano ha commentato la querelle Lega-Russia su Il Giornale, intervistato da Carmelo Caruso.

L’intellettuale conservatore ha aggiunto: «Fino a quando non ci sono prove non credo che ci sia stato uno scambio di denaro fra la Russia e la Lega».

Le sanzioni contro la Russia

Romano ha specificato che la Federazione russa ha interesse a rompere l’accerchiamento che la isola economicamente dal resto del mondo: «Conosco bene quell’hotel. Ma qui bisogna, a mio parere, interrogarsi sull’interesse dalla parte della Russia nel mettere fine alle sanzioni che hanno penalizzato la sua economia. E non solo la sua. Non c’è dubbio che la Russia stia forzando per mettere fine a queste sanzioni. Se fossi russo lo capirei. Da parte loro c’è molta irritazione e rabbia. Così come non accettano che molti paesi dell’ex impero sovietico abbiano scelto di far parte della Nato. Ma c’è anche un’irritazione italiana».

Gli effetti delle sanzioni sull’economia italiana

«Dalla Lombardia e dal Veneto. C’è una corrente di interesse da parte di medie industrie che dalle sanzioni sono state danneggiate. È un problema vero e il partito che ha difeso questi interessi è chiaramente la Lega».

I rapporti Italia-Russia

«Se c’è un Paese che ha sempre avuto rapporti positivi con la Russia, quello è l’Italia. Un rapporto cresciuto quando il Pci favoriva i viaggi dei giovani quadri. Numerosi sono stati i matrimoni fra italiani e russi. Abbiamo partecipato perfino ai piani quinquennali di Stalin».

La Russia dialoga con gli stati non si fida dei partiti

La conclusione di Romano: «Non è verosimile. Per una semplice ragione: è vero che la Russia ha i suoi servizi che lavorano dietro le quinte ma, quando si tratta di forzare le relazioni, dialoga sempre e solo con gli Stati. La Russia non si fida dei singoli partiti italiani. Il loro pensiero è semplice: non si fanno affari seri se non fra Stati».

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Antonio Fiore

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