Salone Torino. I giornalisti liberi di Lettera22 contro la “censura” di Raimo

Francesco Polacchi con il volume su Salvini curato da Chiara Giannini, che sarà acquistabile a Torino
Francesco Polacchi con il volume su Salvini curato da Chiara Giannini, che sarà acquistabile a Torino

L’associazione di giornalisti non omologati Lettera22, “in riferimento alle recenti polemiche avvenute al Salone del Libro di Torino, esprime la più sincera vicinanza ai colleghi Pietrangelo Buttafuoco, Alessandro Giuli, Francesco Borgonovo, Adriano Scianca e Francesco Giubilei”.

“I colleghi – prosegue Lettera22 – sono stati oggetto di commenti sprezzanti e calunniosi da parte di uno dei consulenti del Salone del Libro di Torino, il quale li ha accusati di sostenere “un razzismo esplicito” e ha inoltre auspicato una limitazione della loro agibilità nell’ambito del dibattito pubblico e dei media, motivando questi intenti censori nel nome dell’antifascismo militante”.

Secondo Lettera22 “un’operazione di censura sulla kermesse letteraria in questi giorni è stata invocata anche da tanti sedicenti intellettuali progressisti e da realtà associative vicine al mondo culturale della sinistra, che hanno ritirato la loro partecipazione al Salone e chiedono – tra l’altro – l’attivazione di una sorta di codice “etico” per la partecipazione al salone del libro che impedisca la presentazione di testi “sovranisti”. In una democrazia che tutela il pluralismo e la libertà d’espressione (articolo 21 della Costituzione) non è nemmeno immaginabile delegare ad autoproclamatisi comitati etici il compito di distribuire patenti di democrazia e decidere chi può essere ammesso in una fiera che, tra l’altro, vede anche un importante partecipazione delle istituzioni pubbliche”. “Siamo certi quindi che l’organizzazione dell’evento non farà un solo passo indietro davanti all’isteria di un pensiero unico che non è capace di confrontarsi sul piano delle idee e del pensiero critico”, conclude Lettera22.

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Red

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