Pop-filosofia. Quattro cose che ho imparato dal matrimonio dei Ferragnez

Quattro cose che ho imparato dal matrimonio dell’anno, altro che Harry e Meghan!, tra Chiara Ferragni e Federico Fedez.

Svolgimento:

La prima cosa che ho imparato è che Chiara Ferragni c’ha 14,9 milioni di seguaci su Instagram. Che è più dell’intera popolazione del Belgio, più dei residenti in Olanda, quasi uguale alla somma di tutti gli svizzeri e gli austriaci messi insieme. Fedez, poverello, ne ha “solo” 6,7 milioni. Che è più di quanti abitanti abbiano, rispettivamente, tutta la Slovacchia e la Danimarca. E fuori al conto ne rimane un altro milioncino. Insieme, marito e moglie, apparano a oltre 21 milioni e mezzo di seguaci, combattenti pronti a tutt’osare per la coppia del secolo digitale.

La seconda cosa che ho imparato è che Chiara e Fedez, con tutti i fedayn che si ritrovano, potrebbero immediatamente dichiarare alla Corea del Nord, invaderla in diretta Instagram e stabilire lì la loro dittatura in calzini bianchi, pianelle e ciondoloni conchigliati. Invece, dato che hanno capito tutto, di mobilitare le masse se ne fregano assai. Le sollecitano al punto giusto, le rendono partecipi della loro vita più glamour delle paillettes che quella goffa di Diletta Leotta rompe sedendosi, mostrano bene i marchi della canottiera e – popopò – si fanno la crana (cit. Razzi-Crozza). Chapeau. Anzi, Scia-popopò.

La terza cosa che ho imparato è che la bionda e dolce Chiara è la ragazza in cui tutte noi possiamo identificarci. Non è una bellona ma nemmeno una racchia spaziale. Lei balla nel mezzo, e in medio stat virtus. Fedez, invece, è un dolcissimo zarro metropolitano intabarrato in un giaccone di tatuaggi. Però ha un faccino tenerissimo che il ragazzino delle barrette Kinder può accompagnare solo. Tutte noi sogniamo di domare un tipaccio da strada e renderlo nostro schiavo (ma non facciamoci sentire, ché quelli lì vogliono essere fatti fessi).

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La quarta cosa che ho imparato è che Chiara ha realizzato tutti i sogni di noialtre: se ne va in giro per il mondo, la pagano per indossare vestiti bellissimi, riesce persino a fare del cattivo gusto una moda. Ha piegato a sé il rapper trasgressivo con la forza dell’amore, ha trasformato il gioiello barocco di Noto in un luna park tamarissimo, il matrimonio in un balcone di dichiarazioni tronitruanti e romanticissime. S’è commossa e ha pianto, come tutte noi. S’è affacciata alla finestra e la invocavano come, una volta, avrebbero invocato la Madonna. Misericordiosa, ci appare e ci dona l’ineffabile felicità di spiare dal buco della serratura dello smartphone, la sua vita fantasticissima.

Evviva Santa Chiara Ferragnez, Nostra Signora dell’Internet.  

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Eleonora Rossi

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