Tarantelle. Napoli alla guerra dei “titani”, Adl unica opposizione a De Magistris?

De Magistris ha trovato chi gli fa opposizione, dura e cruda, a Napoli. Contro il sindaco arancione, scende in campo niente poco di meno che Aurelio De Laurentiis. Lo scontro è epocale, sarà la titanomachia dei Masanielli. Ricostruire l’intero fatto sarebbe così lungo e complicato da meritare un libro. Riassumiamo solo le ultimissime evoluzioni della guerra di Napoli.

Succede che, come noto, Aurelio De Laurentiis viva un rapporto a dir poco burrascoso con gli ultras delle curve del San Paolo. L’estate, trascorsa invano nell’attesa di un top player (leggi Cavani) che mai è arrivato (e ben l’hanno capito quei poveri tifosi che s’erano spontaneamente radunati a Capodichino, fuorviati da impietose e cattivissime fake news). Se Adl non ha comprato campioni, s’è rifatto acquistando il titolo sportivo del glorioso Bari Calcio. Sennonché accade che tra galletti pugliesi e ciucci partenopei viga, da tempo, un’irrimediabile inimicizia sportiva.

GUERRA! GUERRA! 

Alla contestazione, Adl ha risposto dichiarando guerra ai tifosi. Li ha chiamati in tutti i modi possibili e immaginabili. Drogati, per esempio. Che pretendono che lui spenda i milioni quando “saltano” ai tornelli dello stadio e arricchiscono i falsari che vendono le maglie pezzotto della società.

Gli ultras, infuriati, hanno annunciato contestazioni e hanno colpito lì dove sapevano di poter far (davvero) male al presidente. Hanno invitato in curva – con tanto di biglietto –  Giggino De Magistris, ‘o sindaco e guardiano del San Paolo, . Lui non ha perso occasione per ribadire che fu, in gioventù, abbonato alla Curva B ai tempi di Maradona (anche se i maligni continuano ancora a sussurrare che DeMa in realtà applichi la taqiyya nascondendo la sua fede interista) e annunciare che accetterà l’invito. Non contro il Milan, c’aveva da fare. Alla prossima.

De Magistris, postando la foto della Curva B che scrive “Ti Amo” a squadra e città, ci fa sapere che

Ringrazio di cuore gli ultras della curva B dell’invito per la partita Napoli-Milan. Sono stato abbonato in curva B dal 1984 al 1990, da quando nel luglio del 1984 il Napoli acquisto’ Maradona. Purtroppo sabato sono fuori Napoli, ma sarò in curva con voi per la prossima partita in casa con la Fiorentina. Del resto dopo i reiterati ed offensivi attacchi alla Città e ai napoletani ho deciso di non sedermi più accanto ad Aurelio De Laurentiis. Forza Napoli sempre, città e squadra ! Sono nato a Napoli, sono napoletano fino al midollo, sono tifoso del Napoli e sono stato eletto per due volte Sindaco di Napoli. Amo Napoli oltre la mia vita ! A presto, in curva B ! Grazie

L’IRA FUNESTA DI ADL

De Laurentiis s’è pigliato più collera di Achille quando Agamennone gli rubò Briseide. Ha licenziato, così, una nota terrificante. E per evitare che il sindaco facesse finta di niente ha comprato pagine dei quotidiani più diffusi, dal Mattino fino al Corriere della Sera, per ottenerne la pubblicazione integrale e la diffusione capillare in tutti gli uffici stampa del Regno dei Due Titani.

Un capolavoro di attacco, una nota che – se fosse esistita un’opposizione a De Magistris meno impalpabile di quella che è – sarebbe stata inappuntabile. Certe cose, tutte insieme e con impatto vero, le può dire solo De Laurentiis.

“C’è una sola persona che conduce “reiterati ed offensivi attacchi alla città e ai napoletani”, ed è, purtroppo, il suo sindaco, il quale, anziché provare a rimediare agli innumerevoli disastri amministrativi della sua gestione (dal sudiciume di una città invasa dai rifiuti alla incapacità di vendere i beni pregiati del patrimonio disponibile – salvo consentire alla partecipata Mostra d’Oltremare di svendere l’Arena Flegrea -; dal disastro dei trasporti pubblici, perpetrato al cospetto di turisti inorriditi da un simile livello di inefficienza, alla incapacità di chiudere i cantieri, come il recente caso di via Marina dimostra con irrefutabile e imbarazzante evidenza; e si potrebbe continuare a lungo), trova il tempo per polemizzare, con querula civetteria, con il presidente della Società Sportiva Calcio Napoli, strizzando l’occhio alla sedicente curva B, espressione usurpata in deliranti comunicati da frange opache e discusse della tifoseria, da cui la società ha da tempo preso le distanze e che certamente non rappresentano i tantissimi tifosi per bene e corretti che affollano lo stadio, compresa detta curva, a sostegno della squadra”.

Così basterebbe. Nossignore: siamo appena a un terzo dell’atto d’accusa politico più importante degli ultimi sette-otto anni:

Il sindaco di Napoli mette in pratica una tecnica collaudata: per nascondere inadempienze, ritardi e omissioni imputabili alla sua cattiva amministrazione anche sul tema dello stadio (basti pensare al caso dei seggiolini, che tre anni fa un Comune in sostanziale dissesto millantava di realizzare con il fantomatico ricorso al Credito Sportivo, salvo essere con ignominia sbugiardato dai fatti e costringere il Napoli a indicare ogni anno cautelativamente lo stadio palermitano per iscriversi al campionato e disputare le partite di coppa), prova a spostare l’attenzione e a fomentare critiche e dissenso verso la società e il suo presidente, creando divisioni forzate e artificiose che certamente non contemplano, tra gli obiettivi, il bene della squadra e il suo successo. Il presidente del Napoli – è chiaro a tutti, tranne a chi sia in malafede – non ha affatto attaccato la città e i napoletani, come l’egolatria del primo cittadino lo spinge a dire. Del resto, perché mai dovrebbe? Il presidente, com’è suo diritto – e, anzi, com’è suo dovere, a tutela proprio della società, della città e dei tifosi del Napoli –, ha ripetutamente criticato una pessima gestione amministrativa, soprattutto sul tema dello stadio, che, caso unico in Italia, da anni versa – per esclusiva responsabilità del sindaco e dei suoi collaboratori – in una situazione di umiliante degrado, creando alla società e alla città un enorme danno di immagine (quando bisognerà ospitare squadre europee blasonate e prestigiose, abituate a impianti di assoluta eccellenza, sarà inevitabile provare un sentimento di profonda vergogna per le condizioni dell’impianto comunale). Solo per l’intervento della Regione e del presidente De Luca sarà possibile sostituire, così come prescrive la normativa Uefa, i seggiolini del San Paolo, cosa che non solo il Comune non ha fatto, ma, in un ridicolo impeto di inconcludente esaltazione, ha impedito di fare al Calcio Napoli nell’ambito di un più ampio progetto di ristrutturazione dell’impianto. Per il resto, non si sa ancora con certezza quali lavori saranno fatti, con quali tempi, con quali soldi, il che impedisce alla società perfino di programmare la vendita degli abbonamenti”.

Il resto, potete leggerlo sul sito del Napoli. Però non ci si può esimere dalla chiosa di De Laurentiis che fa pure sfoggio di cultura classica: “Insomma, parole in libertà quelle del sindaco: stucchevoli, inconcludenti, inutili. Sesquipedalia verba, avrebbe detto Orazio”.

ADL UNICA OPPOSIZIONE

Così finisce un idillio. Così termina un rapporto mai troppo disteso. Così ‘o sindaco trova, finalmente, qualcuno che sia capace di fargli opposizione. Non è la sinistra istituzionale del Pd che, sacrificato Antonio Bassolino sull’altare del renzismo morente, non ha più nessuno abbastanza Valente da far sentire la sua voce. Non è la destra rarefatta, disfatta orba persino di Gianni Lettieri che, dopo l’ultima sconfitta ha deciso di seguire le sorti magnifiche e regionali del suo amico e sodale Vincenzo De Luca. La sfida la porta Aurelio De Laurentiis, visionario per quanto si vuole, scorrettissimo al limite (spesso travalicato) dell’insulto, ma forte del fatto di essere l’unico imprenditore che operi ancora in attivo, in riva al Golfo di Partenope. E, finché il Napoli vince (che rimonta, contro il Milan di messer Gattuso!), avrà sempre ragione.

 

Alemao

Alemao su Barbadillo.it

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