Il 20 novembre l’Aula Magna dell’Università di Bari è teatro del Convegno Internazionale “Prospettive sidoniane”, un focus su Sidonio Apollinare, autore galloromano, spettatore e protagonista del V sec d.C. L’età tardoantica, a lungo trascurata, gode da ultimo di una piena rivalutazione: abbandonata la pregiudiziale di “décadence”, si vede ora attribuito il ruolo di tempo nodale per la diffusione del cristianesimo, decisivo per la tramutatio dell’Impero e per l’arrivo in massa delle popolazioni germaniche.
Di pari passo con la riscoperta del tardoantico si muove la riscoperta di Sidonio, interprete d’eccezione dello spirito del suo tempo. Poeta legato all’idea di Romanitas, baluardo che difende come valore identitario contro la minaccia dei Barbari, è soprattutto inaspettato archetipo di eroismo. Da vescovo, infatti, prende le armi per difendere il suo popolo di Clermont Ferrant dall’assedio dei Visigoti. Morirà, dopo aver protetto a spada tratta il mondo romano-cattolico, suddito di un re barbaro e ariano. Un Venner ante litteram?
