Il punto. Perché il multiculturalismo uccide le identità (dati alla mano)

Sbarchi di immigrati sulle coste italiane

Il problema non è l’immigrazione in sé, né tantomeno i singoli immigrati. Il problema viene dalla loro somma, dalle dimensioni totali. L’attuale flusso immigratorio in Europa non ha, per dimensioni numeriche, precedenti nell’intera storia del continente.
Le più recenti ricerche genetiche suggeriscono che la maggior parte degli odierni europei discenda da coloro che vivevano in queste terre nell’Età della pietra. I barbari che millecinquecento anni fa distrussero l’Impero Romano e proiettarono il continente nel Medioevo erano appena il 5% della popolazione delle terre invase, e il loro afflusso diluito in oltre un secolo. Oggi, molte più persone stanno giungendo in molto meno tempo.


Secondo il prof. David Coleman di Oxford, i gruppi etnici non britannici, rappresentanti il 13% della popolazione del Regno Unito nel 2006, saranno il 43% nel 2056 e la maggioranza assoluta nel 2065. La demografa francese Michéle Tribalat stima che gli immigrati di prima o seconda generazione nel suo paese superino già il 20% della popolazione. Altrove ho calcolato, basandomi su dati e previsioni dell’Istat, che nel 2065 in Italia stranieri e cittadini di discendenza straniera supereranno il 40% della popolazione totale. Fino agli anni ’80, la percentuale di stranieri in Italia era trascurabile. Quello del 2001 è il primo censimento in cui hanno superato la quota del 1%. Per la fine di questo secolo, è probabile che gli italiani etnici saranno in minoranza in Italia.
Lasciamo pure la genetica da parte; ma con simili numeri è impossibile anche una semplice integrazione culturale. Non a caso, il modello ufficiale delle élites europee è il multiculturalismo.


Cosa significa “multiculturalismo“? Che le nazioni europee non saranno più europee né nazioni, ma solo amministrazioni territoriali contenenti molteplici comunità di differente cultura, tutte col medesimo status. Uno scenario libanese, ma con ancora più varietà culturale. In una simile società multiculturale, gli autoctoni europei dovranno negoziare con le altre comunità pure i loro valori e standard basilari. Per dirla con Christopher Caldwell, il multiculturalismo obbliga gli autoctoni a rinunciare a libertà ch’erano abituati a considerare come diritti.

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Daniele Scalea

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