Da Nord a Sud, le fascinazioni post-berlusconiane sono evaporate. Le formazioni, più o meno grandi, che s’erano formate per scissione, per abbandono, per ambizione sono praticamente fuori dai giochi. La grande armata del Pd, il refugium peccatorum di (troppi) liberali, non può garantire proprio niente a nessuno. Né a livello di posti in lista e neppure in termini di consensi nelle urne.
Silvio Berlusconi, intanto, sta utilizzando al meglio le sue carte. Gioca con le trasparenze, il suo è un “torno-non torno”, un “vedo – non vedo” che incuriosisce, eccita e seduce gli animi. Dalla sua ha sondaggi lusinghieri, la retorica del “Ritorno del Re” e la necessità di svecchiare, smaltare, ripulire, lucidare i ranghi.
Severo, ma giusto, vedrete che riaccoglierà tutti coloro disposti a portar acqua al mulino azzurro. Dovranno portar voti e (magari) otterranno i posti meno nobili, in cambio del perdono ufficiale. Strategicamente, non sarebbe nemmeno male. Anche perché stanno iniziando a circolare nomi importantissimi e prestigiosi, come candidati di copertina per la prossima tornata elettorale. Se davvero venissero confermate anche solo alcune delle indiscrezioni che corrono quali schegge impazzite, Forza Italia rischia di fare il botto e di tornare a essere una corazzata elettorale.
